"Vitruvio è conteso da secoli"

Tra Pesaro e Fano, su Vitruvio, si leggono carini sfottò: "Cosa avete a Pesaro?", chiede un fanese. "La Vuelle", replica un pesarese, "la Rossini" aggiunge un altro, "la Palla di Pomodoro" sentenzia un terzo. Il fanese chiede ai suoi: "cosa abbiamo a Fano?": "Vitruvio! La basilica", rispondono tutti.

Altri post recitano: "Pesaro Capitale della Cultura, ma la basilica è a Fano". I titoli più arditi sono quelli che fanno leva su: "Ritrovata la basilica scomparsa da 500 anni" (in testate nazionali). Cinquecento? Quindi l’edificio vitruviano è stato "in piedi", nel centro di Fano, sino al XVI secolo? Follia. Un titolo faceva leva sulla basilica trovata "sotto la cameretta di due bambini"; bambini romani? Saranno stati Tizio e Caio? E Sempronio, poverino, dormiva all’addiaccio? E se fossero state due bambine? Grazia, Graziella e la sorella di Sempronio? La si trova in letteratura, la vera bomba, ma nessuno la innesca.

Sfogliando la voce “Vitruvio“ nell’Enciclopedia Italiana Treccani (voce ferma al 1937, quando c’era Lui) si legge che il luogo di nascita dell’architetto non è noto e potrebbe non essere Fano: "Per quanto riguarda il luogo di nascita, Roma e Formia, Verona e Ravenna, Fano, Piacenza e la Numidia hanno di volta in volta preteso di avere dato i natali a V., ed è solo possibile affermare che il nome di Vitruvio ricorre il più spesso nelle iscrizioni della Campania (Miseno, Baia, Pozzuoli) e dell’Agro Formiano". Nella stessa sede si avanza persino il dubbio che la basilica sia stata progettata e mai costruita. "È certo che egli dovette recarsi a Fano per costruirvi la sua celebre basilica (lib. V, cap.1), ove non si accetti l’opinione (W. Schmidt e F. Krohn) che la descrizione della basilica che si trova nel trattato sia una posteriore interpolazione".

(Puntata 270)

Daniele Sacco