"Viviamo con gli incubi per colpa del molestatore"

Nuove testimonianze da parte di tre studentesse universitarie "Per colpa sua abbiamo crisi di ansia e insonnia. Si intervenga".

Ansia, panico, rabbia, paura, disprezzo. Questo è ciò che tre studentesse dell’Università di Urbino vivono ormai da mesi dopo aver subìto delle molestie da parte dello stesso uomo. Due hanno denunciato subito dopo i fatti di luglio, un’altra ha trovato il coraggio di farlo soltanto pochi giorni fa nonostante l’episodio risalisse a giugno, grazie al sostegno delle altre due studentesse, in seguito ad una denuncia simile pubblicata su Spotted Urbino da un’anonima.

"Eravamo nel centro commerciale di Santa Lucia, erano le 17,45 quando lo abbiamo visto salire e scendere in continuazione fino a che, fissandoci, ha iniziato a toccarsi davanti a noi" – raccontano le due ragazze sui fatti di luglio –. "L’avevo già incontrato due giorni prima e da allora l’ho continuato a rivedere ovunque fino a quel momento", afferma una delle due.

"Siamo corse da mia madre traumatizzate e poi subito dopo a denunciare in questura. Da allora non è successo nulla nei suoi riguardi, così abbiamo iniziato a raccogliere notizie su di lui scoprendo che è solito appostarsi in punti dove passano le studentesse".

"Il mio caso invece – prosegue un’altra ragazza – è successo a giugno, ma ho denunciato solo pochi giorni fa perché avevo paura che questa persona potesse poi vendicarsi. Io devo laurearmi qui, voglio vivere qui. Non posso andare via da Urbino per colpa sua – afferma l’altra ragazza – che poi racconta: "Ero alla fermata del bus sotto casa mia, intorno alle 19,30, quando, pochi minuti dopo, è arrivato lui e si è seduto sulla panchina di fianco la mia, iniziando a toccarsi sempre più intensamente. Inizialmente non riuscivo a concepire che fosse possibile ciò che stavo vedendo. Allo stesso tempo però non potevo andarmene perché altrimenti avrei perso il treno per tornare a casa essendo fuorisede. Così mi sono allontanata dalla fermata e più mi spostavo più lui mi veniva incontro, continuando a toccarsi. Così ho videochiamato i miei amici ma lui ha continuato fino a che, uno di loro, è arrivato di corsa e lo ha intimorito facendolo andar via".

"Ho scoperto, indagando su di lui, che lo chiamano “l’orco dei collegi“ perché si masturba fuori le camere dei collegi quando le ragazze si fanno la doccia ed è il motivo per cui molte chiudono le tende scure prima di spogliarsi". Oltre all’episodio in comune le ragazze portano con loro le stesse conseguenze: "C’è la paura di rivederlo e di girare da sole, evitiamo i posti dove sono successi gli episodi, abbiamo attacchi di panico, certe notti non riusciamo a dormire. Vediamo ovunque il suo viso, non riusciamo a cancellare il suo sguardo". Una delle ragazze ha comprato lo spray al peperoncino: "Non giro mai senza da allora. Così come dopo il post di venerdì su Spotted mi sono rinchiusa in casa, non vado nemmeno a lezione per la paura". Un’altra aggiunge: "In tutto questo sembriamo noi colpevoli perché si sminuisce l’accaduto ma per noi è stato traumatico. Ho paura poi che possa spingersi oltre se non lo si ferma in tempo".

Teobaldo Bianchini