"Voglio la città vivace, la movida non la spengo"

Ricci affronta il tema del giorno nell’intervista sugli 8 anni da sindaco: "E i giovani non devono andare a ballare in Romagna"

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"Spegnere tutto? No. Se volete questo dovete cambiare sindaco, ma siccome resto fino al 2024... (si fa come dico io)".

Matteo Ricci, nel rispondere ieri sera alla domanda della giornalista Emy Rossi riguardo la “movida violenta“ notizie non ne ha date, ma a leggere tra le righe, sembrerebbe aver negato che lascerà il Comune per correre dietro le politiche. Per il resto sul tema, tirato in ballo nell’ambito della serata per fare il bilancio sugli 8 anni da sindaco, ha ribadito quanto detto in passato invitando tutti a fare squadra e a non generalizzare i problemi: "Bisogna avere una visione di città: più vivace è più attrattiva – ha detto Ricci –. Occorre tenere conto delle varie generazioni: nel rispetto di tutti però si può fare una movida che sia motore di sviluppo e benessere".

Il sindaco ha citato gli esempi in città: "Oggi il San Pietrino, mercoledì via passeri; giovedì si balla – ha osservato Ricci –. Ma sulla sicurezza per me resta prioritario che i giovani non si ammazzino per strada per andare a ballare in Romagna. Non voglio vedere l’angoscia delle mamme che hanno i figli a ballare. La politica della vivacizzazione, in questo senso è servita. Indietro non si torna. I nostri figli avranno luoghi del divertimento raggiungibili in bici (il locale dal ballo di via dell’Acquedotto, ndr). E’ vero che ci sono alcune aree dove occorre più controllo: con la polizia locale, le forze dell’ordine e persino con i privati possiamo agire per aumentare i controlli e diminuire i rischi. Usiamo accorgimenti ma non enfatizziamo i problemi. Il vandalismo non c’è per via della movida. Infatti c’è nei parchi pubblici, nelle scuole. E’ il segnale di disagi vecchi e di nuovi, creati dal Covid. Se vogliamo parliamo del problema delle dipendenze, ma non generalizziamo i problemi". Non è stata data la notizia, ma a leggere tra le righe della risposta data al giornalista Maurizio Blasi riguardo la possibilità che Pesaro avrà di chiedere, direttamente al ministro Giovannini, chance di intercettare i 500milioni che servirebbero per arretrare la ferrovia anche a Fano, lo spettatore ha capito che sì, si potrà. "Se si smette di fare vergognosa confusione (stilettata diretta all’assessore regionale Baldelli) e ci si concentra a non perdere un’occasione unica ci si può lavorare – ha detto Ricci –. Se non ci sono fondi europei la prossima occasione sarà la legge di bilancio".

Impossibile avere notizie sulla data di consegna del palaScavolini:"Abbiamo finito i lavori strutturali – ha detto – ora dobbiamo sperare che la ditta che vincerà il nuovo appalto da 3,5 milioni di euro per le rifiniture sia onesta". Non una data, ma un arco temporale, il sindaco l’ha dato sulla nuova Questura: "Entro luglio firmeremo il protocollo con Demanio e Ministeri".

Curiosa, infine è stata l’analisi che dalle politiche con un doppio avvitamento è planata sulle amministrative, dando consigli a Letta e Calenda fino Fi: "Per costruire un fronte alternativo alla Meloni, chiunque in Italia deve fare l’allenza col Pd. Se nel 2023 non si troverà la quadra tra Calenda e M5stelle – vincerà la destra. In Italia non c’è spazio per i terzi poli. Bisogna fare l’alleanza col Pd. Per le amministrative del 2024 la logica sarà la stessa. Lo dico alle liste civiche in Consiglio affinché allarghino a Calenda. Guardo anche Forza Italia". Chissà cosa ne pensa il consigliere Redaelli.

Solidea Vitali Rosati