"Votato da idioti". A processo odiatore di Ricci

Ieri la prima udienza, il Comune si costituisce parte civile per il risarcimento. Gli insulti via social all’epoca della querelle con Baiocchi

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Ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato il primo dei tre presunti odiatori del sindaco Matteo Ricci, finito a processo per diffamazione per insulti e offese a mezzo social del primo cittadino e del Comune. In caso di condanna, quindi, beneficerà dello sconto di un terzo della pena. E ieri, nel giorno della prima udienza, anche il Comune, attraverso i suoi legali, gli avvocati Mariangela Bressanelli e Isabella Gattini, si è presentato per costituirsi parte civile e chiedere così il risarcimento dei danni (ancora da quantificare). L’imputato, un 50enne pesarese, ha chiesto, tramite il suo difensore, l’avvocato Marco Garulli, l’abbreviato "condizionato" e cioè di poter portare all’attenzione del giudice tutta una serie di documenti, foto e post. Altro materiale è stato invece depositato dal Comune. Secondo l’accusa, l’hater di Ricci avrebbe scritto su Facebook una serie di offese pesanti nei confronti del sindaco.

Erano i giorni della querelle scoppiata tra il primo cittadino e il consigliere Nicola Baiocchi durante una seduta dell’assemblea comunale fatta da remoto nel pieno dell’emergenza Covid. Querelle finita anche questa in Tribunale. L’imputato avrebbe preso le difese di Baiocchi via social e, a detta dell’accusa, avrebbe scagliato contro Ricci parole come "Sindaco pdm, sei un codardo, sei un joker dal ghigno malefico votato da una massa di idioti che non sono in grado di intendere e di volere colpevolmente". E come lui ad attaccare Ricci sarebbero stati diversi altri odiatori armati di tastiera, tra cui gli altri due finiti a processo per diffamazione (uno il 5 novembre e l’altro a gennaio). Attacchi diretti e pesanti su cui Ricci aveva deciso di non soprassedere. Così, una volta individuati i suoi presunti detrattori a mezzo social, il sindaco aveva fatto partire le querele. E dalle indagini si è arrivati al processo, anzi, ai tre processi. Ieri si è aperto il primo (rinviato al 7 febbraio per la decisione). E presto toccherà anche agli altri due hater sedersi sul banco degli imputati. Anche per loro, questa volta, senza la protezione di uno schermo.

e. ros.