Ha la faccia di chi è atterrato finalmente sul pianeta Pesaro dopo essere stato sulla luna. Probabilmente, solo nelle ultime tre settimane Khalil Ahmad ha davvero compreso cosa serve alla squadra perché il suo enorme talento non vada sprecato.
"Forse quella con Cantù è stata la prima volta in cui si è vista una partita giocata da tutta la squadra nel suo complesso - sottolinea Ahmad - per cui è stata una grande vittoria e ora il nostro obiettivo è continuare su questa strada. Cos’è cambiato? La mentalità. E’ qui che abbiamo fatto il vero passo avanti, non abbiamo più giocato a compartimenti stagni ma come gruppo, sia in attacco che in difesa".
Ahmad si è dimostrato più umile di quel che il suo atteggiamento a volte dimostra: non se l’è presa quando Leka lo ha panchinato contro Cento, ha ascoltato i consigli e ne è uscito migliorato: "E’ vero, ho parlato molto con il coach alla fine di ogni allenamento perché ho giocato in tante altre leghe, mai in questa, ed in ogni campionato è necessario fare degli aggiustamenti per essere più efficaci; anche i video dopo le partite mi hanno aiutato a capire cosa potevo fare per essere migliore giorno dopo giorno".
Sull’episodio che forse ha svoltato la stagione non si nasconde e racconta come l’ha vissuta quella domenica in cui Leka gli ha concesso solo 11 minuti e la Vuelle ha vinto largamente senza di lui: "Tutto dipende da come reagisci. Dopo la partita con Cento non potevo essere arrabbiato, abbiamo vinto. Mentre i miei 38 punti segnati contro Rimini non sono serviti a niente: anche se sono consapevole di aver fatto una prestazione importante quel giorno, è finita con una sconfitta. Oltre che è impossibile segnare sempre così tanto, preferisco farne di meno, come con Cantù, portare a casa una grande partita e fare felici tutti".
Anche King è sembrato beneficiare di questo cambiamento di rotta e nelle ultime tre partite ha segnato per due volte un ventello: come lo vedi? "Adesso V.J. è in fiducia perché la palla si muove di più e meglio, tutti la toccano, sono coinvolti e prendono tiri migliori. Per me lui è un gran giocatore con ottime qualità, è in crescita e può fare grandi cose per la nostra squadra".
Questo campionato te l’aspettavi così competitivo? "Non sapevo cos’aspettarmi esattamente ma è una lega abbastanza dura da farmi divertire: non ci sono partite facili, tutti gli avversari possono crearti delle difficoltà e questo ti spinge a migliorare partita dopo partita".
Finalmente una domenica di grande soddisfazione per il pubblico pesarese che sin qui aveva ingoiato bocconi amari e in qualche caso assistito anche a prestazioni scadenti, con il risultato di ritrovarsi a giocare in un ambiente difficile in cui giocare rilassati. Cosa vuoi dire loro? "Apprezzo il fatto che siano così tanti ogni volta che giochiamo in casa, non posso che dire loro di continuare a seguirci in così grande numero e tifare per noi come hanno fatto fino adesso. Quanto a noi, continuando a lavorare duro ogni giorno in palestra, cercheremo di regalargli altre soddisfazioni come quella che hanno provato domenica".
Elisabetta Ferri