ELISABETTA FERRI
Cronaca

Vuelle Pesaro: Incognita Sponsor Carpegna Prosciutto e Futuro del Club

La Vuelle Pesaro affronta incertezze sullo sponsor Carpegna Prosciutto e cerca nuove strategie per il futuro in serie A.

Andrea Beretta è sempre stato. il ’gancio’ della Vuelle con la famiglia brianzola

Andrea Beretta è sempre stato. il ’gancio’ della Vuelle con la famiglia brianzola

Dato che alcune notizie ormai sono già bruciate – la conferma dello staff tecnico e l’ingaggio di Alessandro Bertini – è possibile che la Vuelle aspetti di aggiungere altra carne al fuoco, prima di ufficializzare nell’annunciata conferenza stampa le novità per il 2025/2026. Naturale che uno dei temi caldi di questi giorni sia quello della permanenza del marchio Carpegna Prosciutto sulle canotte perché la presenza, o meno, di un main sponsor fa tutta la differenza del mondo per un club. Ed è chiaro che la ricerca di un nuovo sponsor, se questo legame dovesse chiudersi, non può certo partire a fine giugno, termine nel quale in tutti questi anni la famiglia Beretta ha comunicato la prosecuzione del suo impegno al fianco della società pesarese. Investire nel basket è sempre stato un bel terno al lotto ma c’è ancora chi ci crede. Sono due le nuove proprietà che si stanno delineando in serie A: ma mentre su quella americana di Napoli (dove dicono ci sia dentro anche Shaq) si nutre qualche perplessità dopo quanto accaduto a Pistoia, la notizia arrivata da Treviso è interessante. Praticamente un gruppo ristretto del Consorzio che detiene la proprietà ha creato una cordata intenzionata a prendere la maggioranza per puntare ad obiettivi più alti e si fa il nome di Djordjevic come possibile coach. Una situazione, questa, che alcuni anni fa avrebbe potuto delinearsi anche a Pesaro, proposta dalla Consultinvest - che voleva formare un gruppo di cinque aziende disposte a versare un contributo più alto garantendosi in questo modo di prendere più rapidamente le decisioni - ma che non ha avuto un seguito, anzi oggi quest’azienda non fa più nemmeno parte del Consorzio, uscita nell’estate del 2024 nel silenzio generale.

Pesaro non riesce ad uscire dal modello creato nel 2005, che le ha permesso sì di salvarsi dal fallimento, ma l’ha costretta in un sistema dove ogni decisione dev’essere prima vagliata da tante componenti per poter intervenire tempestivamente. La lentezza esasperata è stata la caratteristica di questo decennio, ma alla base c’è sempre una ragione, ovvero un budget dove ogni euro pesa e col quale bisogna sempre fare i conti prima di fare un passo. Un sistema dove quando un’azienda entra, il che richiede comunque un lungo lavoro ai fianchi, non è scritto da nessuna parte per quanti anni rimarrà. Ecco perché è complicato programmare e negli anni in cui è stato fatto, firmando dei biennali ai giocatori, spesso ’a crescere’ per convincerli, ci si è poi ritrovati in difficoltà perché nel frattempo il budget accusava delle oscillazioni. Un labirinto intricato, del quale ogni stagione bisogna trovare il filo per uscirne indenni.

Elisabetta Ferri