Zona rossa Pesaro: ecco i comuni che rischiano

Domani il governatore comunicherà l’istituzione delle micro zone. A rischio anche Lunano, Piandimeleto, Acqualagna e Cagli. Le regole

Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli

Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli

Pesaro, 18 aprile 2021 - Sarà lunedì il giorno delle micro zone rosse comunali. Per annunciarlo ai sindaci la Regione ha convocato per domani mattina riunioni di area vasta sanitaria. Acquaroli non vuole fare sapere quali saranno i Comuni coinvolti. Ma di sicuro è scontata un’ordinanza restrittiva che non prevede chiusura dei negozi ma un utilizzo molto limitato degli stessi. Non si potrà entrare nei negozi in compagnia ma solo individualmente. Ridotte anche le possibilità di passeggiare in coppia e sarà consigliato ai sindaci di evitare ogni assembramento per qualsiasi motivo. "Nella valutazione negli uffici della nostra regione - ha spiegato nei giorni scorsi il presidente Acquaroli - ci potrebbe essere la possibilità di chiudere i centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica per evitare assembramenti, e la limitazione della viabilità di comunicazione per alcune realtà dove l’indice può essere più elevato: quindi la creazione di micro zone rosse dove si accede e si esce solo per motivazioni di lavoro o salute. Però queste sono ipotesi...", buttava là Francesco Acquaroli. Ma i dati epidemiologici porteranno il presidente a decidere di indicare micro zone rosse. Lo farà presumibilmente domani mattina con un’ordinanza sulla base dei dai della settimana 12-18 aprile. Dati rispetto ai quali già oggi ci sono Comuni della provincia di Pesaro e Urbino attenzionati. Oltre a quelli già indicati nei giorni scorsi come Lunano e Piandimeleto, saranno probabilmente Comuni come Vallefoglia e Tavullia i centri maggiormente attenzionati con rischio di zona rossa sui nuovi dati di contagio. D’altra parte Vallefoglia era già nell’elenco dei Comuni a rischio dalla passata settimana. Se a livello regionale Macerata e Appignano sono i Comuni con più abitanti che corrono rischi maggiori, a livello di provincia in quella di Pesaro e Urbino sono diversi i centri che preoccupano: come Acqualagna e Cagli. Preoccupano perché hanno un’incidenza matematica di casi su centomila abitanti superiori a 250. Tradotto dall’assessore Filippo Saltamartini in versione matematica: "Le limitazioni – dice – partiranno da 25 nuovi casi di contagio su diecimila abitanti del Comune". Insomma si conferma la tesi che essendo arrivati per ultimi a livello geografico nella seconda ondata, resa drammatica dalla variante inglese mal gestita più dalla politica che dalla sanità marchigiana, i Comuni della nostra provincia sono ancora in piena pandemia. E per alcuni di loro la riapertura dal 26 aprile potrebbe essere oltremodo pericolosa. Da qui l’ipotesi di micro zone rosse che la Regione vuole attivare. Quasi un messaggio sanitario più che culturale: ci sono troppi casi in alcuni Comuni e vanno affrontati come la coda della curva epidemiologica. E’ ltrettanto evidente che la nostra provincia ha numeri troppo bassi di tamponi molecolari.