Bonus 110%, mossa salva tutti: la Provincia di Pesaro pronta a comprare i crediti

L’ente pubblico mette sul piatto 2 milioni di euro annui, per 10 anni. Andranno a compensare le tasse, creando guadagno. Paolini: “Salveremo famiglie e imprese”

Bonus 110%: un palazzo in ristrutturazione

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Pesaro, 11 febbraio 2023 – La Provincia di Pesaro e Urbino acquisterà i crediti dalle banche maturati col 110%. Con un vincolo per quest’ultime: che dovranno a loro volta riaprire agli acquisti dei crediti dalle imprese edili.

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Ecco cosa dice il presidente della Provincia Giuseppe Paolini: "Un ente pubblico come il nostro non può rimanere inerme di fronte al pericolo di mandare a carte quarantotto tante imprese locali con i cassetti fiscali pieni di crediti che le banche non comprano più o che sciacalli accettano di acquisire al 75% per lucrarci. Ci sono in mezzo le famiglie che hanno le case lasciate a metà, magari senza finestre perché la ditta ha sospeso i lavori, mentre il patrimonio edilizio sempre più vecchio e insicuro non fa nessun passo in avanti in fatto di antisismica ed energie rinnovabili. E senza dimenticare il rischio di licenziamento per tanti lavoratori. La Provincia che presiedo non è abituata a dire ’armiamoci e partite’, ma a dimostrare di essere sempre al fianco della comunità. Quindi, ho dato mandato agli uffici e alla direzione generale di procedere a questa operazione che possiamo chiamare di salvataggio e che mi auguro venga seguita da altri enti pubblici, come i Comuni più grossi, le aziende sanitarie e la Regione".

Dice Marco Domenicucci, direttore generale della Provincia: "Agiremo sulla falsariga della Provincia di Treviso che ha acquistato circa 14 milioni di euro di crediti nell’arco di 9 anni da banche a compensazione dei propri oneri fiscali con un ritorno economico netto di 1,4 milioni di euro. Noi avendo un plafond di oltre 2 milioni annui di oneri fiscali, potremmo compensarli con l’acquisto di crediti equivalenti da 110%, dunque già verificati e certi, rinnovando l’accordo per 10 anni arrivando ad un complessivo di acquisizioni per oltre 20 milioni di euro".

Marco Rossi, presidente regionale della Cna settore costruzioni, dice: "Quello dell’intervento degli enti pubblici è davvero l’ultima spiaggia per salvare migliaia di famiglie e imprese dal disastro. Solo nelle Marche c’è un miliardo di euro di crediti incagliati, circa un quarto in provincia di Pesaro e Urbino. In condizioni come queste, ci sono speculatori da fermare perché sfruttano la disperazione delle imprese. Se gli enti acquisteranno speditamente crediti dalle imprese per compensare le loro tasse significherà salvare l’Italia. E’ la verità".

L’avvocato tributarista Domenico Gaudiello, studio a Roma e Milano, consulente che ha seguito la provincia di Treviso, raggiunto ieri al telefono ha detto: "E’ un’operazione virtuosa che tutti gli enti pubblici dovrebbero adottare immediatamente, a partire dalle Aziende sanitarie. Acquistare i crediti da banche derivanti da lavori 110%, che la legge permette di fare in maniera inequivocabile per compensare i propri oneri fiscali spalmandoli in 4 anni, significa riappropriarsi di denaro pubblico incamerato dalle banche insieme a quel 10% di interesse garantito sul costo dei lavori, e redistribuirlo alla comunità. Per fare un esempio, se la Provincia o il Comune di Pesaro acquistassero 4 milioni di euro ogni anno di crediti edili da 110% dalle banche, acquistandoli al 100%, significherebbe incassare nello stesso momento anche 400.000 di euro di interesse che potranno utilizzare per la comunità. L’acquisto dei crediti fiscali si configura come attività strumentale al perseguimento del fine istituzionale relativo al pagamento dei debiti fiscali. Il risparmio di spesa conseguente all’impiego dei crediti fiscali risponde ai criteri di efficienza ed economicità secondo cui deve agire l’ente locale. Quindi, in forza dell’art. 48 del Tuel, l’organo competente a decidere l’acquisto dei crediti fiscali è la sola giunta, essendo rimessa al dirigente competente l’attuazione di detto indirizzo. All’organo consiliare spetteranno le decisioni sugli atti di bilancio conseguenti. Dopo Treviso, ogni giorno decine di enti pubblici mi stanno chiamando per adottarne la procedura. Che per loro è anche di assoluto guadagno".