Pesaro, caccia a 85 dipendenti per gli hotel di Filippetti: via alle selezioni

La Lindbergh cerca personale per i suoi alberghi cittadini in vista dell’estate: i candidati sono attesi il 19 marzo. "Si fa fatica a trovarli? Sì, c’è stato un cambio di mentalità"

Nardo Filippetti, presidente di Lindbergh Hotels&Resorts

Nardo Filippetti, presidente di Lindbergh Hotels&Resorts

Pesaro, 11 marzo 2023 – Si corre in discesa ormai verso la primavera e l’estate. E come accade da alcuni anni a questa parte, torna prepotentemente il problema del reperimento del personale nelle strutture ricettive: è tutto un ‘cercasi personale’. Nardo Filippetti che guida il gruppo Lindbergh, 9 hotel in totale di target alto, sparsi in tutta Italia, di cui tre solo in città – Nautilus aperto, Excelsior che apre il 3 aprile e quindi il Cruiser che partirà i primi giorni di giugno, per un totale di 260 camere –, si sta ponendo il problema tanto che ha organizzato una convention per la selezione di nuovo personale. Questo open day per operatori di sala, cucina, piani e ricevimento è stato messo in programma dal gruppo per il 19 marzo dalle 10 alle 18 all’hotel Nautilus. I candidati dovranno presentarsi con il proprio curriculum ed una lettera di presentazione. In totale il gruppo Linderbergh punta ad assumere 85 persone solo nei tre hotel cittadini. All’hotel Cruiser, che manterrà le quattro stelle, per la cronaca si stanno concludendo i lavori di ristrutturazione.

«Il problema del personale nelle strutture ricettive è molto complesso e articolato", premette Nardo Filippetti.

Partiamo. Primo tema: molti, tanti giovani non corrono per lavorare la stagione. Perché secondo lei?

"In questo contesto penso che pesi molto il cambio di mentalità generale rispetto a generazioni come la mia".

In che senso?

"Faccio un paragone. Negli Stati Uniti, sia che uno sia ricco o che sia povero, andare a lavorare d’estate è un momento di crescita, un arricchimento personale. Lo stare insieme agli altri, interfacciarsi con altre persone è un grande valore aggiunto che va al di là del conto corrente ed anche dei soldi, pochi o tanti che siano. E’ il saper fare e la capacità di stare insieme".

Ok, mentalità molto diffusa, ma basta questo per giustificare la grande fuga dal settore dell’accoglienza?

"Esiste anche un altro problema che è quello legato al fatto che il lavoro per tante strutture alberghiere è legato solamente ai 4 mesi estivi. Poi uno dopo che fa?".

Va a fare magari la stagione in montagna...

"Può anche essere, ma può anche accadere che poi uno si stufi di fare avanti e indietro e magari se trova un posto in fabbrica cambia mestiere: smette anche di lavorare il sabato e la domenica".

Lavorare solo 4 mesi all’anno, quanto pesa nella ricerca del personale?

"Questo molto. Noi come Lindbergh lo scorso anno abbiamo assunto tante persone e tanti non so che fine abbiano fatto. Magari sono in giro per il mondo a lavorare in altri alberghi...".

Perché non di nuovo qui?

"Perché in altri paesi stanno allungando la stagione e non sono più i soli 4 mesi estivi, ma i tempi si raddoppiano. A quel punto si va verso un equilibrio economico per chi gestisce hotel, e da parte del personale c’è sicurezza sul futuro. E quando si parla di futuro bisogna pensare anche a chi vuol mettere su una famiglia. Dico una cosa per rendere più chiara l’idea: in Italia ci sono 33mila alberghi e di questi l’80 per cento sono stagionali".

Tutti bravi a parlare, ma stando ai sindacati il lavoro nelle struttrure ricettive è mal pagato. Lei cosa risponde?

"E’ questa una storia che gira. Io non posso parlare per gli altri. Ma per quello che riguarda le mie strutture tutto il personale è sotto contratto, hanno il tfr versato, ferie pagate e prendono anche di più di quello che è stabilito nel contratto nazionale".

Lei con il Nautilus, l’Excelsior ed ora anche il Cruiser è la vera macchina da guerra del turismo cittadino con 260 camere...

"Bisogna smetterla di pensare in termini di numeri, ma occorre pensare in termini di qualità del prodotto. Noi non possiamo pensare di essere competitivi con i Paesi emergenti tipo Nord Africa anche perché i costi del personale sono nettamente inferiori. Quindi puntare sulla qualità. Ed io penso che sotto questo profilo Pesaro abbia le carte in regola per diventare una bomboniera".

Mi dica perché un turista deve venire a Pesaro in novembre, pensando di allungare la stagione?

"Questo è un problema che spetta alla politica e cioè creare eventi e convention. E per fare questo occorrono manager che devono pensare e programmare il lavoro. E di questo problema ne parlavo proprio con il sindaco Ricci".

A proposito di cosa?

"Del palasport di viale dei Partigiani. Perché credo che entro l’anno i lavori siano conclusi, per cui il problema è ora diverso. Bisogna programmare tutto quello che si vuol fare lì dentro. E questo va pensato per tempo. Da qui il ruolo dei manager perché gli eventi vanno gestiti 12 mesi prima".