Lavoro stagionale a Pesaro, i ragazzi: “Orari folli per stipendi da fame”

Viaggio tra le aspettative deigiovani candidati al Talent Day organizzato da Confcommercio. I racconti di chi ha già avuto esperienze: "Fino a 16 ore di lavoro al giorno e la paga non superava i 600 euro"

Insieme dei partecipanti al Talent Day di ieri mattina svoltosi nella sala Conferenze della Confcommercio (foto Toni)

Insieme dei partecipanti al Talent Day di ieri mattina svoltosi nella sala Conferenze della Confcommercio (foto Toni)

Pesaro, 30 marzo 2023 – “Mi sono ritrovata a dover lavorare 16 ore in una sola giornata con turni estenuanti e non adatti ad una ragazza di 16 anni. Tutto per 600 euro al mese". Oppure: "La scorsa estate ho lavorato come cuoco in un ristorante in viale Trieste, non avevo il giorno libero e il weekend facevo turni lunghissimi, anche di 12 ore. A fine mese – continua lo studente – mi portavo a casa 800 euro e sempre meno passione per questo lavoro". Queste sono state solo alcune delle testimonianze emerse durante il Talent Day 2023, svoltosi ieri mattina alla Confcommercio di Pesaro .

L’iniziativa aveva l’obiettivo di avviare un dialogo tra alcuni studenti delle classi quarte e quinte dell’Istituto Alberghiero Santa Marta che, assieme a diversi imprenditori dei pubblici esercizi, delle strutture ricettive e altrettanti responsabili delle associazioni di categoria, hanno cercato di mettere insieme i tasselli per porre le toppe alla difficile situazione riferita alla carenza di personale di bar, ristoranti e alberghi del territorio. In tanti degli oltre 50 studenti presenti all’incontro avevano già avuto esperienze lavorative in passato e nella maggior parte dei casi non sono state piacevoli .

Tra questi anche la pesarese Greta Montani, che attualmente frequenta il quinto anno al Santa Marta seguendo l’indirizzo di Sala e Vendita: "Ho fatto la barista in un bar sulla spiaggia durante la scorsa stagione estiva il venerdì, sabato e la domenica. Facevo contemporaneamente 6 ore di stage e 5 ore di lavoro normale per lo stesso locale e guadagnavo 5 euro all’ora – racconta la 19enne -. Mi dicevano che dovevo fare la gavetta e per questo ero obbligata a rimanere oltre l’orario di lavoro a pulire i piatti e bicchieri avanzati. Se dovessero propormi un’altra stagione estiva? Direi subito di no – risponde Montani -. Sento l’esigenza di qualcosa che possa formarmi in modo positivo e che mi ispiri a lavorare in questo settore".

Ora Greta , che vede sempre più vicino l’arrivo dell’esame di maturità, continua a lavorare per sfatare la retorica, spesso ricorrente, dei giovani nullafacenti: "Studio e lavoro contemporaneamente perché voglio darmi da fare ma a condizioni giuste. Adesso faccio la cameriera in un locale il fine settimana dove mi trovo bene e dove vengo pagata in modo adeguato".

Era al ricevimento di un hotel pesarese che invece la 18enne Gaia Venturi ha fatto la sua esperienza estiva lo scorso anno, anche lei studentessa al Santa Marta ma sotto l’indirizzo di Accoglienza turistica: "Per contratto avrei dovuto lavorare 3 ore al giorno per 800 euro. Sono finita a fare il doppio delle ore per la stessa cifra senza mai lamentarmi, fino a quando non mi è stato chiesto per l’ennesima volta di aumentare le mie ore a 8 ma, chiaramente, lo stipendio sarebbe stato sempre quello. Mi sono sentita presa in giro".

Al 19enne pesarese Federico Gurini però è andata meglio: "La mia esperienza è partita dallo stage di quarta superiore dove sono stato inserito come barista in un locale in centro in cui ogni tanto, ancora oggi, lavoro. Questo perché il titolare era abbastanza giovane, capiva le mie esigenze e ci siamo venuti incontro per tutto il periodo lavorativo, con altri in passato non è successo".

Ancora diverso per la 18enne Sara Mencarelli: "Nel 2022 ho fatto la cameriera in un ristorante, avevo un contratto a chiamata per otto euro l’ora. Non potevo lamentarmi - conclude -, anche se ero considerata l’ultima ruota del carro".