Pesaro, sono gli operai che mancano. Ecco le richieste di personale

Ottomila posti disponibili da ora a fine anno: la metà operai specializzati. Unioncamere: le assunzioni richieste dalle aziende della provincia

Nella meccanica  si cerca la gran parte degli operai specializzati

Nella meccanica si cerca la gran parte degli operai specializzati

Pesaro, 23 ottobre 2021 - Se è un rimbalzo vero, o quello del cosiddetto "gatto morto", lo si vedrà fra qualche mese. Comunque al momento, stando ad una ricerca fatta dalla società Excelsior della Camera di Commercio, non si può certamente dire che non ci sia richiesta di personale da parte dell’aziende, sia nel manifatturiero che nell’ambito dei servizi. In provincia nel solo mese di ottobre sono state stimate 3200 entrate (cioè assunzioni previste, a tempo indeterminato o determinato) nel mondo lavorativo; che salgono a 8mila da ora alla fine dell’anno.

La richiesta di operai specializzati
La richiesta di operai specializzati

Un forte incremento (+4160) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si era in piena pandemia, ma anche una accelerazione se il confronto lo si fa con lo stesso periodo del 2019 perché gli occupati ‘potenziali’ sono in salita di 2510 unità. Questa è la stima della richiesta di forza lavoro del mercato. o comunque quello che hanno previsto e indicato le aziende attraverso i colloqui avuti con i ricercatori della Camera di Commercio. Un altro paio di maniche è la risposta che arriva dal fronte opposto e cioè in quanti si presentano davanti ai cancelli delle fabbriche visto che anche un’azienda come la Scavolini ha dovuto mettere una inserzione di ricerca di personale sul nostro giornale.

La maggiore richiesta stando alla ricerca fatta nella nostra provincia dice che a tirare maggiormente è il settore manifatturiero tanto che il 47 per cento del totale delle figure richieste riguarda specificatamente ‘operai specializzati e conduttori di impianti’. Insomma persone che siano in grado di mandare avanti le cosiddette macchine a controllo numerico e cioè impianti ad alta tecnologia. I profili generici riguardano il 15% del totale.

Le figure alte e medio alte, e cioè dirigenti, specialisti e tecnici sono il 16 per cento del totale, gli impiegati solo il 5 per cento, mentre nell’ambito dei servizi e del commercio si stima il 17 per cento del totale. "Del doman non v’è certezza..." però. Proprio perché nessuno riesce a stimare se la ripresa in corso è solo un rimbalzo tecnico oppure è duratura. Questo dato lo si evince dal fatto che comunque le assunzioni sono per il 52 per cento a tempo determinato che si potrebbero tradurre in assunzioni fisse per il solo 20% del personale richiesto.

"Questi dati – commenta il presidente camerale Gino Sabatini – sono un ottimo segnale e danspingere su tre azioni ugualmente prioritarie. La prima riguarda la necessità che le aziende possano trovare velocemente le risorse umane richieste; al contrario continua ad esserci uno fiducia, ma ci devono anche no scollamento fra domanda e offerta di lavoro e per questa ragione occorre rafforzare gli Istituti tecnici. Poi bisogna creare i presupposti – continua Sabatini – perché il lavoro diventi sermpre più stabile e sicuro, obiettivo che si raggiunge alleggerendo le tasse sul lavoro e aprendo una nuova fase nei rapporti tra le organizzazioni datoriali e sindacasli". m.g.