Pesaro, palazzine del porto sempre più vicine

Arriva in consiglio la delibera che elimina il refuso alla base di questo blocco, che interessa 80 famiglie

L'ex consorzio agrario del porto a Pesaro

L'ex consorzio agrario del porto a Pesaro

Pesaro 2 dicembre 2022 - Si va verso la conclusione, perlomeno sotto il profilo amministrativo, della vicenda dell’edificazione di due palazzine nell’ex area del consorzio agrario del porto. Questo perché fra dieci giorni va in consiglio comunale la delibera che ‘cassa’ il refuso, quello che ha fondamentalmente bloccato tutto, dal piano regolatore. Una operazione che toglie dall’imbarazzo anche l’amministrazione comunale che aveva incassato oltre due milioni di euro come oneri di urbanizzazione. In caso di mancata edificazione il Comune li avrebbe dovuti restituire alla società Nova Portum. Dietro questo nome c’è una maggioranza di quote che è collegata a tre israeliani, quindi la società Renco e per una quota pari del 5% l’avvocato di Civitanova Paolo Tanoni. Una vicenda che al di là dei vari pasticci, interessa anche più di ottonta famiglie che avevano prenotato un appartamento nelle due palazzine che si dovranno realizzare fronte porto.

Parte anche, ed in anticipo sui tempi, anche il processo penale per abuso edilizio (l’abbattimento dell’ex rudere del consorzio): la prima udienza è stata messa in calendario per il 9 gennaio e quindi al termine delle festività. Sul banco degli imputati, oltre al referente della società anche due tecnici. Cosa decideranno i giudici non si sa anche se a questo punto, con gli atti consiliari, viene di fatto a mancare la materia del contendere.

La società si sta muovendo con estrema prudenza tanto che nei giorni scorsi ha inviato a tutte le famiglie che avevano prenotato un appartamento, una lettera dove si faceva il punto sulle evoluzioni della vicenda. Il tutto partendo dalla sentenza del Tar regionale che ha dato ragione alla società Nova Portum intimando al comune di depennare il refuso dal Prg e cioè l’architrave sul quale si è innescata questa vicenda che va avanti da ormai oltre due anni. Prudenza massima perché l’amministratore Paolo Giorgini ad un certo punto scrive alle famiglie che avevano  prenotato  gli  appartamenti: "Senza voler sottovalutare la portata, senz’altro positiva, del pronunciamento del Tar, corre comunque l’obbligo di mantenere la massima cautela e non possiamo certo considerare concluso e superato l’iter di accertamento che ha portato all’interruzione dei lavori edificatori". Ma c’è da aggiungere che alcuni componenti che iniziano a vedere una schiarita all’orizzonte parlano di riaprire il cantiere del porto per la fine di febbraio.

m.g.