ALICE MURI
Economia

Salari al palo, prezzi su: lo stipendio è salito del 7%, l’olio d’oliva del 42%

La paga media della nostra provincia è di circa 1300 euro al mese. Ma alcuni beni primari hanno registrato aumenti superiori al 20%. Il rialzo dei prodotti al consumo comporta 1800 euro in più all’anno

Salari al palo, prezzi sempre più su

Salari al palo, prezzi sempre più su

Pesaro, 11 maggio 2025 – Salari al palo e costo della vita alle stelle. Anche nella nostra provincia sono in forte aumento le famiglie che pur avendo due lavoratori in casa, a causa di contratti sempre più precari e stipendi troppo bassi, fanno fatica a far quadrare i conti ed arrivare alla fine del mese.

Un problema sottolineato anche dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della festa del 1° Maggio, che ha parlato di “salari inadeguati, tanto che numerose famiglie non riescono più a reggere l’aumento del costo della vita”. Qualcuno li definisce “nuovi poveri”, perché sono persone che hanno una occupazione, magari anche stabile, ma che pur lavorando non riescono a far fronte neanche alle spese primarie.

Un problema tangibile tra le famiglie pesaresi e dimostrato anche dai dati che riguardano le retribuzioni, pubblicati dall’Ires Cgil delle Marche, relativi alla nostra provincia. Considerando i lavoratori del settore privato, secondo l’ufficio studi del sindacato, la retribuzione media lorda annua a Pesaro e Urbino nel 2019 era di 20.121 euro.

L’ultimo dato disponibile, riguarda il 2023, quando la retribuzione media lorda è stata di 21.627 euro. In cinque anni, l’aumento percentuale delle retribuzioni, è stato di circa il 7%. Da considerare che all’interno di questa categoria, ci sono sia lavoratori a tempo pieno e a tempo indeterminato, che hanno retribuzioni mediamente superiori (nel 2023 il salario annuo medio lordo è stato di 30.070 euro), fino ai part-time e agli stagionali, che invece hanno salari molto più bassi (per i part-time per esempio è stato la retribuzione media lorda è stata di 12.808 euro).

Considerando comunque la media annuale di 21.627 euro, possiamo dunque parlare di uno stipendio mensile (per tredici mensilità) di circa 1.300 euro al mese. Ma se guardiamo un altro dato, fornito da Istat, relativo all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, sempre considerando i cinque anni tra il 2019 e il 2023, vediamo che le percentuali di incremento sono ben altre.

Secondo l’istituto di statistica, dal 2019 al 2023 il costo dello zucchero è aumentato del 64,8%, quello del riso del 50% e quello dell’olio d’oliva del 42,3%. Non solo, sempre nello stesso periodo il costo della pasta è aumentato del 40,1%, quello del latte del 21,9%.

Si tratta di beni primari che rappresentano più di un quinto del paniere Istat e che hanno registrato aumenti superiori al 20% in cinque anni. A questo poi si sommano anche i rincari che riguardano le bollette di acqua, luce e gas, che hanno pesato tanto anche sulle famiglie del nostro territorio. Al proposito Federconsumatori Pesaro e Urbino chiede la creazione “di un Fondo di contrasto alla povertà energetica”. Comunque, nel 2023, in media in Italia, i prezzi al consumo hanno registrato una crescita del 5,7%. Un dato che, si traduce in un aggravio di spesa per le famiglie di circa 1.800 euro all’anno, a parità di consumi.