Superbonus Pesaro, i palazzi in fila per ottenerlo

Parla l’avvocato Maggioli, socio di una nota società di amministrazione condomini: "Non possiamo dare il via libera ai lavori finché le banche non hanno l’ok del governo" . L’assessore Della Dora: "345 cantieri negli ultimi 8 mesi, la città sta cambiando faccia"

Superbonus, i numeri a Pesaro

Superbonus, i numeri a Pesaro

Pesaro, 7 maggio 2022 - "Il Superbonus a Pesaro sta cambiando l’aspetto della città. E’ uno strumento importante, di grande impatto per la riqualificazione energetica degli edifici". Mila della Dora, assessore all’urbanistica di Pesaro, spiega: "Ho letto sul Carlino ciò che ha detto il delegato di Confindustria al settore costruzioni che affermava di stare lontano da quel tipo di lavoro, parlando di circa 800 cantieri edili aperti negli ultimi 8 mesi legati al bonus. Mi sono fatta inviare i dati dall’ufficio urbanistica. Per quanto riguarda il Comune di Pesaro abbiamo istruito negli ultimi 8 mesi 345 pratiche, di cui 216 riguardanti la Cilas, cioè il Superbonus. Se posso esprimere un giudizio, vedo per i cittadini, ma anche per le aziende del settore, una grande opportunità di miglioramento delle proprie abitazioni ma anche di grandi passi in avanti per il comparto edilizio e per tutta la filiera".

Continua l’assessore Della Dora: "Guardiamo il caso del residence Lungofoglia. Riqualificarlo dopo quasi 50 anni dalla costruzione è come ammodernare mezzo quartiere e far risparmiare energia alla città. E’ una opportunità straordinaria, che è giusto fare rispettando tutti gli obblighi di legge. La gente chiede il miglioramento energetico delle proprie case perché è diventato indispensabile e chiede una maggiore sicurezza antisismica perché sappiamo di essere in un territorio fragile. Una casa non è solo del proprietario, ma in qualche modo la sua qualità costruttiva si riversa su tutti. Per rispondere alle esigenze dei cittadini, abbiamo anche rafforzato con 4 dipendenti l’ufficio urbanistica in modo da sbrigare col minor tempo possibile le varie pratiche".

Uno degli amministratori di condominio più impegnati nel predisporre la riqualificazione dei palazzi è la società Giorgi e Cecchini. Dice uno soci, l’avvocato Alberto Maggioli: "Siamo partiti con una decina di cantieri, con appalti che vanno da un minimo di 200mila euro ad un massimo di circa 2 milioni di euro. Tra questi, abbiamo il palazzo di viale Trieste 13 che è appena partito per una riqualificazione enegetica poderosa. Ma ne abbiamo anche a Tavullia, Apsella, Borgo Santa Maria e altri. Non solo, ci sono almeno 20 condomini che hanno già effettuato la verifica di fattibilità e attendono di partire con i lavori. Ma non possiamo dare il via libera perché molte banche attendono il formale provvedimento di sblocco della cessione del credito da parte del governo, come è già stato deciso. Attendiamo una soluzione a breve. Comunque, possiamo dire che siamo già vicini al termine dei lavori in alcuni cantieri, con sconto in fattura da parte della ditta. E su uno stabile con 20 appartamenti, con un intervento di oltre un milione di euro, i proprietari dovranno spendere solo 4 o 5mila euro a testa per il cornicione che è fuori dal 110%. Spero che le pratiche non diventino sempre più complicate, perché lo sono già abbastanza ma i controlli su ogni atto sono meticolosi. Per il rinnovo del patrimonio edilizio, la misura del 110% è di straordinario valore".