Pesaro, 14 ottobre 2012 - La Provincia, inteso come l’ente di via Gramsci, è sotto attacco ‘derivati’. Spenderà nel 2012 poco più di 650mila euro di differenziale d’interesse, che potrebbe aumentare ancora di più l’anno prossimo. Se oggi decidesse di smarcarsi, dovrebbe pagare a Banca Nomura e banca Dexia (le due banche con le quali ha sottoscritto nel 2004 i relativi contratti) un assegno-penale da 4 milioni e 300mila euro.

Si legge in una nota di ‘Comitatinrete. it’, che è la sintesi di comitati civici della valle del Metauro, Candigliano e Cesano: “Sorprende che nella relazione dei sindaci revisori della Provincia la totale mancanza di informazioni sui due contratti di finanza derivata, stipulati con le banche Nomura e Dexia Crediop, nonostante le pesanti perdite che stanno generando a carico dell’Ente e senza nessun beneficio evidente per la collettività.

I due prodotti di finanza derivata hanno entrambi per oggetto l’andamento delle curve dei tassi e sono stati conclusi con due diverse istituzioni finanziarie. Il primo, stipulato con Dexia Crediop nel 2005, terminerà nel 2025 e al 31/12/2011 aveva un valore negativo di mercato pari a circa 2,7 milioni. Il secondo, stipulato con Nomura nel 2004, terminerà nel 2030 e sempre al 31/12/2011 aveva un valore negativo di mercato di circa 1,6 milioni. Ciò significa che se l’Ente avesse voluto liberarsi definitivamente dagli obblighi derivanti da questi due contratti avrebbe dovuto pagare alle due banche un importo complessivo di circa 4,3 milioni".

Ma quali sono questi obblighi? "I due prodotti — scrivono i comitati — prevedono ogni semestre il pagamento di un differenziale basato sull’andamento dei tassi che, ad oggi, è fortemente sfavorevole per la posizione della Provincia. Come già si apprendeva dalla sezione “strumenti finanziari anche derivati”, pag 38, del documento dei revisori, nel 2012 l’Ente dovrà pagare un importo complessivo di circa 650.000 euro. In aggiunta, nella relazione, si prevedeva che nel 2013-14 tale andamento sfavorevole si sarebbe protratto determinando un ulteriore esborso complessivo di circa 1,2 milioni. E’ evidente che i due contratti rappresentano per l’equilibrio finanziario della Provincia delle mine vaganti che hanno già prodotto notevoli danni ma che potrebbero provocare effetti ancora peggiori nei prossimi 20 anni. Bonificare i conti da queste due minacce sarebbe costato all’Ente oltre 4 milioni (esattamente quanto liberare le strade dalla grande bufera di neve di febbraio…)”.

Nella Relazione dei revisori — si legge nella nota dei comitati — non si fa alcun cenno alle ragioni economiche che hanno portato alla decisione di stipulare questi due contratti e ai “benefici” che sono attesi dal loro mantenimento nel portafoglio dell’Ente. Nella Relazione è riportata invece una postilla, di difficile interpretazione, che recita”… L’Ente non ha al momento previsto per l’anno 2012 ipotesi di estinzione anticipata ovvero di ristrutturazione: sono però in corso colloqui con entrambe le controparti per valutare – alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali, peraltro non univoci – eventuali soluzioni per interventi sui contratti, anche di natura transattiva..”. L’andamento dei tassi potrebbe avere determinato anche un raddoppio dell’importo necessario per l’estinzione anticipata dei due contratti, passando così da circa 4 milioni a quasi 10 milioni”.