Urbino, 9 giugno 2014 - Maurizio Gambini, candidato sindaco a Urbino, ha vinto il ballottaggio contro Maricla Muci, candidata del Pd. Per la prima volta dal dopoguerra Urbino ha un sindaco che non è espressione del centrosinistra (o del vecchio Pci, anche se Gambini proviene proprio dal Pd).

ll dato definitivo sull'affluenza alle ore 23 è di 8.434 votanti, il 66,88 per cento. Rispetto al primo turno il calo è evidente, con 1.108 votanti in meno. Il 25 maggio avevano infatti votato 9.542 elettori, per una percentuale pari al 75,76 per cento.

I numeri delle 12 indicavano già una percentuale del 21,29, con 2.685 votanti su 12.611 aventi diritto, contro i 2.877 votanti (22,81 per cento) della volta scorsa. Cifre che potrebbero però risentire dell' "effetto mare" con un recupero in tarda serata.

La sfida delle urne è stata tra Maurizio Gambini, sostenuto dalle liste Liberi per Cambiare, Forza Urbino, Ncd-Udc per Urbino, Verdi art.9 con Sgarbi, Cut Liberi Tutti e Maria Clara Muci, che si presenta invece con il Partito Democratico, Primavera Democratica, L'Altra Urbino, Scelta Civica e Con Demitri per Urbino.

Il primo turno e il ballottaggio - Per capire come si è arrivati a questa seconda fase delle elezioni amministrative occorre rifarsi ai risultati del primo turno, dove nessuno dei sei candidati in competizione è riuscito ad avere il 50 più uno per cento dei voti.

Maria Clara Muci e la sua coalizione si sono assestati infatti al 37,60 per cento, Maurizio Gambini coi suoi al 33,54 per cento, Maria Francesca Crespini (Cut Liberi Tutti) al 14,18, Emila Forti (M5S) all'8,41, Piero Demitri (Con Demitri per Urbino ) al 3,33, e Gualtiero de Santi (Sinistra per Urbino-Agorà) al 2,91. Al ballottaggio sono arrivati i due più votati, Gambini e Muci. Tra i due vincerà chi riuscirà ad avere la maggioranza dei voti.

Gli apparentamenti - Superato il primo turno in queste ultime settimane è scattata la fase apparentamenti, durante la quale ciascuno dei due candidati in corsa (non sensa polemiche dall'una e dall'altra parte) ha cercato di unire le forze con le altre liste esterne. Alla fine il quadro si è definito meglio con Cut Liberi Tutti che ha deciso di dare manforte a Gambini e con la lista Con Demitri per Urbino che si è invece schierata con Maria Clara Muci. Gli unici a volere restare ufficialmente autonomi sono stati il Movimento 5 Stelle e Sinistra per Urbino-Agorà.

Il ballottaggio storico - In anticipo sui risultati ad Urbino qualcosa di storico è già avvenuto. In effetti la parola ballottaggio è una vera novità nel vocabolario della politica cittadina. Limitandosi a guardare dal 1951 in avanti infatti il blocco di centrosinistra (prima Pci, poi Pds, quindi Ds e Pd) non era mai stato scalfito da altre forze. Ora il risultato di Gambini, che è riuscito ad accedere al secondo turno, rappresenta già di per sé un traguardo. Una situazione per la quale qualcuno ha ipotizzato un possibile ribaltone.

Il doppio ballottaggio e le altre novità - Le note di cambiamento tuttavia non si limitano a questo. Ad essere entrate a far parte delle elezioni amministrative ci sono anche le primarie del Pd di marzo, uno strumento sinora sconosciuto alla città ducale e che ha portato al voto (nei due turni) 7.784 persone. Anche qui, dopo un primo turno senza vincitori, si era arrivati al ballottaggio tra l'ex senatore Giorgio Londei e Maria Clara Muci. Al termine del confronto quest'ultima era riuscita a prevalere con il 52,32 per cento dei consensi. La vicenda si era arrichita tra l'altro di un "grande escluso": il critico d'arte Vittorio Sgarbi, che aveva chiesto di partecipare coi Verdi alle primarie di coalizione vedendosi però respingere dai vertici locali della segreteria Pd. Una mossa interpretata a fasi alterne come una decisione giustificata dall'incompatibilità del critico con una coalizione di centrosinistra oppure come un gesto di chiusura dei democratici.

Sempre sotto la fattispecie delle novità vanno citati almeno due elementi: la grande frammmentarietà di queste elezioni, con 176 candidati e 12 liste e la comparsa sulla scena del Movimento 5 Stelle.

I temi del confonto - In un primo momento ha pesato la questione dell'allargamanento della discarica di Ca' Lucio. Ma il dibattito non si è limitato a questo. Si è parlato infatti di servizi alla persona, sanità (con particolare riferimento all'ospedale di Urbino), di cultura, di turismo, di decoro urbano, di finanziamenti europei, di centralità delle politiche comunali nei tavoli provinciali, regionali e nazionali. Un accento particolare è stato posto sulla situazione della Data, ossia l'ex scuderia ducale, e sulle possibili destinazioni d'uso.

Infine le differenti strategie si sono scontrate sulle ultime grandi opere realizzate in città, tra cui il parcheggio di Santa Lucia appena inaugurato.

di Emanuele Maffei