Arcobaleno di notte, spettacolo nel cielo di Urbania

Il rarissimo evento si è verificato sabato intorno alle 21. L’astronomo spiega come sia potuto accadere

L'arcobaleno lunare fotografato da Michele Trungadi

L'arcobaleno lunare fotografato da Michele Trungadi

Urbania (Pesaro Urbino), 6 ottobre 2020 - E’ uno spettacolo più unico che raro quello che Michele Trungadi, 44 anni, sviluppatore di software, è riuscito a catturare sabato scorso con il suo cellulare.

Si tratta di un arcobaleno lunare, uno spettacolo mozzafiato che i più fortunati avranno potuto vedere forse alle cascate Vittoria, o nel cielo sopra Maui, ma che invece si è verificato sabato scorso a Urbania, poco dopo le 21.

Qualcosa di eccezionale, non solo per il fenomeno in sé, ma per come si è palesato. Normalmente infatti gli arcobaleni lunari vengono detti ’bianchi’, perché la luce è talmente debole che distinguere i colori è impossibile: ma quella notte i colori c’erano tutti, e si mostravano maestosi e cristallini agli occhi increduli di Michele.

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"Ero in macchina – racconta –, stavo andando a Urbino da Urbania, sulla Provinciale Le Capute. A un certo punto ho notato un chiarore nel cielo: non distinguevo ancora i colori, perché ero in movimento. Ma appena ho accostato l’auto, è apparsa davanti a me l’immagine nitidissima dell’arcobaleno lunare. Ho capito che era qualcosa di eccezionale, anche perché mi interesso di astronomia da trent’anni: così ho preso il cellulare, l’ho messo su un piccolo cavalletto che porto sempre con me, ho impostato una posa di 20 secondi, e questo è quello che sono riuscito a fotografare: la riproduzione esatta di ciò che i miei occhi in quel momento vedevano".

"Un evento davvero raro - osserva Giovanni Panzieri, del Gruppo Astrofili pesarese - ancor più per la nitidezza dei colori. Può capitare infatti di notare, al massimo, un arco biancastro, perché la luminosità di notte è così bassa che è difficile percepire i colori. Ma evidentemente quella sera c’erano tutte le componenti di luce e umidità per fa avvenire questo splendido fenomeno".

Che le condizioni ambientali si presentino contemporaneamente, infatti, è un vero terno al lotto, oltretutto impossibile da prevedere. "Innanzitutto - spiega Panzieri - deve essere una sera di luna piena o quasi, perché deve esserci molta luce. Condizione che sabato sera si è verificata, visto che quel giorno la luna era al 99 per cento. Inoltre è necessario che il satellite terrestre non sia troppo alto sull’orizzonte, perché più sale la luna e più piccolo risulta l’arco, quindi meno percepibile. Ed anche questa condizione si è verificata, dato che la foto è stata scattata alle 21.20 di sabato, poco più di un’ora dopo che la luna era sorta, intorno alle 20".

La terza condizione ha a che fare con l’umidità dell’aria. "Come per i normali arcobaleni - spiega Panzieri - è necessario che la luce impatti con le goccioline di umidità presenti nell’aria, affinchè si scomponga nei vari colori. Ed anche questa condizione si è verificata, perché nella foto si notano delle nuvole, forse per via di un temporale che si stava allontanando, lasciando l’aria carica di umidità. Aria comunque limpida per permettere che si diffondesse bene la luce".

Insomma, uno schermo perfetto su cui proiettare lo spettacolo. E’ chiaro che se queste sono le condizioni, ci troviamo di fronte a un evento più unico che raro. "Assolutamente sì – spiega Panzieri –: Questi fenomeni si possono osservare con una discreta facilità in prossimità di cascate potenti, proprio perché lì l’aria è ovviamente molto umida. In quei casi basta aspettare una notte di luna piena e la comparsa dell’arco è quasi matematica. Ma così, con questa nitidezza, è qualcosa di incredibile".