SOLIDEA VITALI ROSATI
Politica

“Io, bullizzato, chiedo di fare di più”. Il Pd lo stronca: basta propaganda

Il drammatico racconto in aula di Bartolomei (Forza Italia): “A scuola ero il ciccione e il diverso”. Mozione impallinata dai dem. L’ira degli azzurri: “La ripresenteremo in tutti i comuni marchigiani”

Antonio Bartolomei, oggi 28 anni: "Ero il ciccione da prendere in giro. Poi peggio, sono diventato il diverso da schernire perché omosessuale. Avevo solo 13 anni"

Antonio Bartolomei, oggi 28 anni: "Ero il ciccione da prendere in giro. Poi peggio, sono diventato il diverso da schernire perché omosessuale. Avevo solo 13 anni"

Pesaro, 1 marzo 2025 –  “Ero il ciccione da prendere in giro. Poi peggio, sono diventato il diverso da schernire perché omosessuale. Avevo solo 13 anni. Se non avessi avuto la mia prof, Cristina, non so come ne sarei uscito”.

Antonio Bartolomei, oggi 28 anni, ha rivangato nel proprio passato di adolescente. Il suo intimo racconto è diventato pubblico martedì sera, a Pesaro, durante il consiglio, quando Bartolomei, da consigliere comunale di centrodestra ha chiesto alla giunta di sinistra, con una mozione, di impegnarsi nella prevenzione del bullismo tra i giovani. Con grande coraggio ha aperto il cuore: “Fino a 23 anni – ha detto – ho tenuto segreto il mio orientamento sessuale, come se amare un altro uomo fosse una cosa sbagliata. Ancora oggi le ferite sono profonde, ma la mia storia vuole testimoniare che c’è sempre una via d’uscita e qualcuno disposto a darci una mano”.

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Davanti alla commozione dei consiglieri, Bartolomei è tornato a sedersi, ignaro delle sassate che gli sarebbero piovute addosso. La mozione antibullismo, inaspettatamente e clamorosamente, è stata bocciata (anche se M5s e Avs hanno detto sì). Le motivazioni del diniego sono state illustrate dalla Pd Simonetta Drago: “Il tema è troppo importante per farne oggetto di visibilità politica e propaganda”. Parole che hanno gelato Bartolomei e fatto infuriare i colleghi di minoranza, cofirmatari della mozione. Da Roma ha tuonato l’onorevole forzista, segretario regionale, Francesco Battistoni: “Davanti ad una persona che ha aperto il proprio cuore – osserva il deputato – i consiglieri di maggioranza ne hanno fatto una questione di partito. Hanno accusato la minoranza di strumentalizzare il tema del bullismo per ottenere visibilità e fare propaganda. Assurdo. La mozione è condivisibile in modo trasversale. A parti invertite, noi l’avremmo approvata. Tanto è vero che presenteremo in tutti i comuni marchigiani la stessa mozione. Antonio è stato bullizzato una seconda volta”.

“Il giorno stesso che bocciavano la mozione di Bartolomei – fa notare Elisabetta Foschi, segretario FI, Pesaro Urbino – il profilo fb del Comune pubblicizzava il ritorno, il 21 giugno, a Pesaro del Marchepride. Se fatta dai dem, non è propaganda?”.

Per il centrosinistra la reazione dei forzisti è fantascienza: “La maggioranza – replica la consigliera di maggioranza, Romina Dominici – ha votato contro un documento, non contro il bullismo come tematica. La volontà della maggioranza era quella di preparare, in commissione, un documento congiunto. La richiesta di collaborazione non è stata accettata. La bocciatura era sul metodo e non sulla tematica”.