Elezioni Pesaro 2019, Baiocchi è il candidato sindaco del centrodestra

Il segretario comunale di Fratelli d'Italia chiama a raccolta "tutti coloro che si sentono in antitesi con il Pd"

Elezioni Pesaro 2019: Nicola Baiocchi, candidato a sindaco del centrodestra (Fotoprint)

Elezioni Pesaro 2019: Nicola Baiocchi, candidato a sindaco del centrodestra (Fotoprint)

Pesaro, 19 gennaio 2019 - La campagna elettorale di Nicola Baiocchi, segretario comunale di Fratelli d'Italia, è partita da palazzo Gradari. Oltre 150 persone, questa mattina, vi si sono ritrovate per assistere alla presentazione del candidato a sindaco del centrodestra in vista delle elezioni comunali 2019.  C'erano tutti i consiglieri uscenti di centrodestra (con l'eccezione di Remo Giacchi di Forza Italia), alcuni delle legislature passate, noti simpatizzanti e anche facce nuove. “Siamo convinti che una città migliore possa esistere, che dopo 70 anni sia necessario cambiare il governo di questa città, basta con questo sistema clientelare che non ha portato a nulla”, l'esordio del candidato. Che ha poi promesso di dare voce “a tutti coloro che non riescono a pagare le tasse, che ogni mattina alzano a fatica le saracinesche delle loro attività”. Insomma, di dare voce alla società civile, “di cui anche io, avvocato di 42 anni, faccio parte”. E ha invitato ad entrare nella coalizione “tutti coloro che si sentono in antitesi con il Pd, senza preclusioni e appartenenze politiche, perché la nostra coalizione è fatta di bravissime persone che vogliono il bene di questa città”.

Il discorso di presentazione di Baiocchi è durato una decina di minuti. Focalizzato soprattutto sul tema del lavoro, che sarà tra i punti principali del programma elettorale: “I dati comunicati dalla Cna sono allucinanti, dicono che Pesaro è al 97° posto su 137 nella classifica sulla tassazione. E' questo un aspetto sul quale possiamo intervenire. Questa amministrazione nulla ha fatto per aiutare le imprese. Ho visto mille foto del sindaco che inaugura nuove aziende, ma nessuna di lui che va a trovare quelle che stanno male per cercare una soluzione, o a casa di chi è stato licenziato. Dov'era quando le imprese chiudevano? E ancor meno l'ho visto andare a parlare con i risparmiatori di Banca Marche che si sono ritrovati senza risparmi e nessun politico locale che prendesse le loro difese”.

Il pubblico ha apprezzato anche il passaggio sulla sicurezza: “Finiamola di tirare fuori le statistiche della Prefettura per far vedere che Pesaro è sicura: le statistiche dicono che sono diminuite le denunce, non i reati. Chi ha subito un furto in casa non si sente affatto sicuro, ma violato nella propria intimità. E se per risolvere il problema dello spaccio al parco delle Rimembranze la soluzione è spostare il parco, significa che non si è in grado di ripulirlo: è una sconfitta politica enorme, ed è pure peggio se al posto del parco si propone di farci un parcheggio per fare quadrare ancora di più i conti di Pesaro Parcheggi con i nostri soldi. L'unica soluzione è potenziare la polizia locale, che deve svolgere attività per la sicurezza, non fare l'esattore per il Comune”.

Altro punto clou, la famiglia: “Dobbiamo aiutarle a fare più figli in questo momento in cui c'è la sensazione di incertezza nel futuro”. Poi, la conclusione: “Di questa amministrazione Pd cosa rimarrà? Hanno speso 30 milioni, e fin qui benissimo, ma li hanno spesi per interventi spot senza progettazione. Interventi che vanno bene oggi ma che non portano nulla per il futuro. Di tutti questi soldi spesi non rimane niente perché le grandi opere non sono partite. I dati dicono che anche nel turismo non c'è stato quel cambio di passo di cui parla il Pd. Serve un turismo culturale e non possiamo pensare di farlo con la torre panoramica. Noi vi promettiamo il massimo impegno e che le nostre tradizioni non le perderemo mai”.