Elezioni comunali 2019 Pesaro. M5s, ormai è guerra intestina

La lista alternativa alla Frenquellucci non molla: "Non siamo noi i dissidenti"

Francesca Frenquellucci

Francesca Frenquellucci

Pesaro, 18 marzo 2019 -  Per queste elezioni, lo staff nazionale del M5S non ha indetto le ‘comunarie’ (votazioni online per fare scegliere a iscritti e simpatizzanti il candidato sindaco tra tutti gli aspiranti) ma ha scelto a propria discrezione chi certificare tra le liste caricate sul portale Rousseau. A Pesaro, due sono le liste che si sono fatte avanti. Lo staff ha certificato quella della consigliera Frenquellucci, scatenando l’ira dei componenti dell’altra lista, tra cui i consiglieri Silvia D’Emidio e Francesca Remedi e degli ex consiglieri Edda Bassi e Mirco Ballerini. D’Emidio ha reagito dimettendosi dal consiglio.

 

Le dimissioni da consigliera comunale di Silvia D’Emidio hanno portato alla luce una guerra intestina al M5S che si trascina da mesi. La lista certificata dallo staff nazionale, quella di Francesca Frenquellucci, auspicava la collaborazione dell’altra lista in lizza, guidata da Mirco Ballerini, ex consigliere e fondatore del Meet Up locale oltre 10 anni fa.

Ma gli esponenti di questa lista alternativa si sono rivoltati contro la scelta dello staff nazionale di concedere il simbolo a sua discrezione senza ricorrere alle comunarie, «come invece vorrebbero i principi di trasparenza e democrazia diretta propri del gruppo», spiegano Ballerini ed Edda Bassi, anch’essa ex consigliera e candidata nella lista alternativa. Così, a 2 mesi dalle elezioni, minacciano di creare un caso politico se «lo staff nazionale non ritorna sui suoi passi e concede le comunarie: i tempi ci sono, per votare on line come prevede lo statuto basta un giorno, si potrebbe fare già questo fine settimana».

Se la loro richiesta sarà accolta, «una volta che si saranno espressi i cittadini siamo disposti ad accettare il risultato e a collaborare con Frenquellucci, se vincerà lei». E se le comunarie non verranno concesse? «Valuteremo poi come comportarci». E’ possibile, quindi, che il M5S arrivi alle amministrative spaccato in due. Con la candidata sindaco Francesca Frenquellucci, consigliera uscente, osteggiata dagli altri consiglieri in carica o passati del Movimento, i quali sono candidati o in appoggio della lista per ora scartata.

«Noi ancora ci crediamo nelle comunarie – spiegano Ballerini e Bassi –. Primo, perché la nostra lista risulta ancora in verifica nel portale Rousseau, mentre se fosse stata scartata sarebbe dovuta risultare non certificata. Secondo, perché è già successo lo scorso anno, in un altro comune d’Italia, che lo staff abbia concesso le comunarie dopo essersi accorto di avere certificato una lista sulla base di un errore».

Tale, Ballerini e Bassi, ritengono la scelta dello staff di preferire la lista di Frenqellucci: «Un errore basato su notizie non veritiere». Spiegano: «Allo staff è stato detto che la Frenquellucci è prevalsa nella votazione interna, invece non c’è stata alcuna votazione, ma una serie di assemblee nelle quali i partecipanti hanno espresse solo delle preferenze che avrebbero dovuto produrre una rosa di nomi tra i quali votare. Ma prima della votazione finale, Frenquellucci ha blindato queste preferenze per dire, anche con prepotenza, che la candidata sindaca era lei». Era il 14 ottobre. Da allora, secondo Ballerini e Bassi, sono capitate delle anomalie che hanno portato alla certificazione della lista della Frenquellucci. Prima anomalia, «ad ottobre i referenti del portale Rousseau ci avevano detto che sarebbe stata certificata la prima lista caricata nel portale. Siamo certi che la nostra è stata la prima, eppure non è prevalsa». Secondo, «a gennaio ci è stato richiesto un video per promuovere la nostra lista, che abbiamo dovuto fare in fretta in una settimana, per poi scoprire che l’altra lista aveva già prodotto e consegnato il video un mese prima. Perché loro hanno avuto in anticipo certe informazioni?». Infine, terzo, «non si spiega perché è stata preferita la lista di una sola consigliera a discapito di un’altra lista sostenuta da tutti gli altri consiglieri e con candidato sindaco uno dei fondatori del Meet up».

Anomalie che hanno indotto Ballerini e Bassi a credere che la decisione dello staff sia stata «caldeggiata» da qualcuno. Chi? «Non lo sappiamo, ma abbiamo inviato tutta la documentazione allo staff per smentire le bugie che hanno ricevuto, inoltre abbiamo scritto al capo politico Luigi Di Maio, alla responsabile delle liste civiche Enrica Sabatini e a Vito Crimi in qualità di referente dei probiviri – concludono Ballerini e Bassi –. Abbiamo anche mobilitato i parlamentari marchigiani, i quali ci hanno riferito che la situazione sarebbe di nuovo in valutazione, è stata ripresa in mano per capire cosa è successo. Ci auguriamo che sia così perché sono 10 anni che lavoriamo nel territorio per il Movimento, fa male sentire parlare della nostra come della lista dei dissidenti».