Elezioni Regionali Marche 2020, Ceriscioli sereno. "Non vedo rivali"

Il governatore sicuro dopo l’assemblea: "Nessuna candidatura concreta. Longhi? Non mi spaventa"

Il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, sorridente in una recente immagine

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Pesaro, 8 dicembre 2019 - Luca Ceriscioli è reduce dalla direzione regionale del Pd e appare incredibilmente sereno. Pare oltremodo tranquillo. «Perché sembra incredulo?», replica il presidente della Regione.  

Perché non pare sia stato un passaggio semplice. «Lei dice? A me è sembrato un passaggio normale. Finalmente si sono dette cose normali, senza alzate d’ingegno».  

Da parte di nessuno? «Io non ne ho viste – sorride –. In passato ce n’erano state».  

Se lei è tranquillo... «Non vi preoccupate troppo. Io sono tranquillo».  

Il segretario regionale del Pd ha infatti messo per iscritto che «si parte dalla riconferma del governatore uscente»... «Appunto, una cosa normale, detta più volte, ma nel caso è stata anche scritta».  

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Le basta? «A me basta che ci sia un percorso limpido e coerente. Da quello si parte e poi stiamo a vedere dove si arriva».  

C’è chi ha sottolineato che il sindaco di Ancona Mancinelli ha preparato un «piano b». «Ho visto, ma io Valeria Mancinelli l’ho ascoltata bene. Con attenzione. E anche lei è partita dalla riconferma. Da un percorso condiviso. Poi ha anche detto che se c’è una necessità diversa si faranno altre scelte con gli alleati».  

Ha citato Sauro Longhi. «Come possibile candidato civico, che può piacere a M5S, da valutare. Mi sembra una cosa normale sia che ci possa essere un candidato civico e che si faccia un nome che può avere un ruolo. Non mi sono meravigliato e certo non spaventato».  

Quindi potrebbe uscire fuori un altro nome? «Certo, è già uscito. Ma non mi pare che sia venuto fuori nessuna alternativa con forza. E anche le primarie siano ormai dimenticate».  

Sereno e soddisfatto? «Direi proprio di si. Il Pd ha un suo candidato in campo e un percorso stabilito. Il resto mi pare, scusatemi, l’accenno di tanta fuffa e pochi ragionamenti».  

Viene sottolineata la necessità di far passare con l’opinione pubblica il «buon governo» della giunta uscente. «Appunto, figurarsi se non sono soddisfatto di quanto si dice e si pensa di affrontare insieme. Sarà necessario confrontarci con gli alleati di ora e del futuro».  

Cosa l’ha colpita? «Un dialogo serio, razionale, privo di voli pindarici e alzate di ingegno. C’è una situazione di chiarezza di partenza del partito che non è cosa secondaria».  

Gostoli è rientrato nei ranghi? «Non so se fosse uscito, però ha fatto un ragionamento sensato e finalmente siamo partiti dalla conferma dell’uscente. Le pare una cosa scontata?».  

Non so a lei cosa pare? «A me pare una buona cosa. Nessuno che ha detto che sono meglio altri candidati».  

Non vede alternative? «Io concludo il mio lavoro e sono a disposizione del partito e dell’alleanza. Non ho visto candidature concrete. Tanto per parlare chiaramente».  

Nemmeno l’ex rettore? «Non so, non mi pare che Longhi si sia mai candidato. E anche l’ipotesi avanzata dalla Mancinelli credo sia più di scuola che effettiva. Ma discuteranno i partiti nel formare l’alleanza».  

C’è chi vuole aspettare il voto in Emilia Romagna. «Vedremo, io rimango dell’idea che la conferma dell’uscente sia un dato che vale in Emilia Romagna come nelle Marche».