Pesaro, Matteo Ricci pronto alle sfide per la città e per il Paese

Tanta gente a palazzo Gradari ad ascoltare il primo cittadino che ha tracciato un bilancio dei suoi primi 4 anni di governo della città

Matteo Ricci a Palazzo Gradari

Matteo Ricci a Palazzo Gradari

Pesaro, 20 giugno 2018- “All'Italia serve il governo dei sindaci. La proposta riformista per il Paese passa attraverso le migliore esperienze costruite nelle città”. Matteo Ricci ha le idee chiare sul futuro di Pesaro ma anche su quello dell'Italia, esposte con convinzione, com'è nel suo stile, ieri sera a palazzo Gradari: l'occasione il bilancio dei suoi primi 4 anni di governo della città. Il primo cittadino ha posto l'accento sulla “fase straordinaria che sta vivendo Pesaro” grazie agli ingenti investimenti pubblici (150 milioni di euro) e ha esposto la sua idea della Pesaro del 2030. Impegno Politico “Siamo in una fase politica nuova -ha spiegato Ricci- dove i valori del centro sinistra sono minoritari in Italia e in tutto l'Occidente, una fase di chiusura culturale, di nazionalismo e razzismo, ma il voto amministrativo è un'altra cosa rispetto alle politiche”. Ribadita la volontà di ricandidarsi a sindaco in vista delle amministrativa del 2019, Ricci sottolinea: “La giunta proprio in questo momento registra il massimo consenso. Dopo il 4 marzo ho avuto tantissimi riconoscimenti per il lavoro svolto a livello locale da chi aveva votato alle politiche per Salvini e i 5Stelle. Brescia e Ancona sono la dimostrazione che alle amministrative si scelgono le persone e i progetti”. Riconfermata la volontà di presentarsi alle prossime elezioni con tante liste civiche: “Già nel 2014 oltre a quella del Pd c'erano ben 8 liste civiche, compresa la mia. Un buon sindaco deve raccogliere le idee migliori che ci sono nella città”. E ancora: “Spero di avere nella mia lista tante persone che non sono del Pd. Io sono orgogliosamente di sinistra, ma prima di essere il sindaco del Pd sono il sindaco di tutti". Pesaro 2030 “Nei prossimi anni, a cambiare la viabilità di Pesaro, -annuncia Ricci- saranno le opere compensative all'A14: la prima a partire sarà l'interquartieri di Muraglia. Poi c'è il grande progetto dell'arretramento della ferrovia con una nuova stazione, per passeggeri e merci, a Villa Fastiggi”. E al posto dell'attuale rete ferrovia, Ricci pensa ad una “grande circonvallazione verde”. Già aperto, insieme al Comune di Fano, il confronto con Rfi e Ministero delle Infrastrutture. Toccato anche il tema del futuro dell'area dell'ospedale, una volta che sarà costruita la nuova struttura di Muraglia: sarà bandito un concorso di idee. In arrivo, inoltre, 11 milioni di euro con il bando periferie che prevede oltre al ponte sul Foglia, una serie di riqualificazioni tra cui il parco XXV aprile che diventerà parco Avventura e quella dell'area di via dell'Acquedotto Sicurezza Solidarietà e rigore”. Sono, da sempre, le parole d'ordine del sindaco Ricci che attacca Salvini: “Nel suo ruolo di ministro degli Interni dovrebbe attutire i conflitti, mentre non fa che acuirli rendendo più pericolosa la vita dei cittadini" . Su Pesaro "continuerà il controllo dei parcheggi da parte dei vigili, così come proseguirà la politica, sui Rom di via dell'Acquedotto, di intervento periodico per non favorire le concentrazioni”. Sociale, scuola e cultura Il sindaco ha posto l'accento sui soldi risparmiati con la riduzione del numero dei dirigenti e con la chiusura di Pesaro Studi a vantaggio di sociale, scuola, cultura. Settori che hanno beneficiato anche degli utili (2 milioni 700 mila euro) arrivati da Marche Multiservizi. In particolare Ricci ha messo in evidenza “il meccanismo virtuoso per la costruzione della nuova scuola di via Lamarmora e per la riqualificazione della zona” Turismo Presentato al pubblico il progetto dell'isola galleggiante Sunset Island che inaugura il 30 giugno, sottolineata la scarsa presenza di alberghi in città, Ricci si è rammaricato per non avere ancora dato il via libera alla spiaggia dei cani - “speriamo di recuperare”- e di non essere riuscito, per l'opposizione al progetto dei Musei Oliveriani, a far nascere la Fondazione Cultura che avrebbe dovuto mettere insieme i contenitori della città: i musei civici, la San Giovanni e Casa Rossini.