Scandalo a Pesaro, Matteo Ricci: "Mi sono fidato dei dirigenti. Non era mai accaduto nulla"

Una nota per arginare le critiche: "Io non mi occupo di affidamenti, non l’ho mai fatto in 15 anni. La magistratura verificherà eventuali errori e responsabilità personali, laddove emergessero"

L'ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, a destra il tribunale

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Pesaro, 3 agosto 2024 – L’ex sindaco Matteo Ricci risponde sullinchiesta Opera Maestra e sui 556mila euro che il Comune ha pagato in circa 3 anni e mezzo alle due associazioni di Stefano Esposto, entrambe no - profit, senza dipendenti, Durc e specializzazione in qualcosa. Ricci affronta il "problema" con una nota scritta e non con un’intervista perché si trova "impegnato a Terracina per il suo collegio elettorale".

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Ecco cosa scrive: "Come precedentemente detto, il Sindaco non si occupa di affidamenti o procedure. Non me ne sono mai occupato in 15 anni di amministrazione; se ne sono sempre occupati, come prevede la legge, i miei collaboratori e i dirigenti e non è mai emerso nessun problema. Un Sindaco valuta se l’obiettivo politico - programmatico sia stato raggiunto o meno. Ora dopo l’inchiesta sollevata dal Resto del Carlino c’è un’indagine in corso; io ovviamente ritengo assolutamente sempre opportuna l’azione della magistratura volta a verificare eventuali errori e responsabilità personali, laddove emergessero.

Ora occorre avere un doveroso rispetto del lavoro della magistratura e delle indagini in corso".

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Matteo Ricci è chiaro che non intende indicare o sostenere che ci siano stati errori o ’tradimenti’ da parte dei dirigenti nel ’tradurre’ la volontà politica della giunta espressa attraverso le delibere. Ma l’inchiesta ha dimostrato che in molti casi la documentazione che avrebbe dovuto delineare un preciso indirizzo politico e una descrizione puntuale delle scelte è carente. Delibere vaghe, a volte addirittura assenti che hanno lasciato una delega in bianco al dirigente chiamato a esprimere una funzione operativa che comprendeva, di fatto, anche un contenuto politico che non gli competeva.

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L’esempio più chiaro di quanto fosse fuori controllo questo tipo di metodologia, l’abbiamo scoperto nella determina sui lavori idraulici nell’immobile comunale di via Nantere che invece, come confermato dall’allora assessore competente Enzo Belloni, era uno stanziamento di fondi per la realizzazione del murale della senatrice Liliana Segre per la spesa di 20mila euro. A sostegno di questa scelta politica la delibera non è stata trovata in quanto non menzionata nella determina stessa lasciando intravedere una volontà caduta dall’alto che potesse bypassare le decisioni della giunta politica.

ro.da. e a.m.