Urbino, economia in crisi per il virus. Il sindaco scrive a Mattarella

Gambini: "Presidente, intervenga lei per le misure a favore delle imprese, altrimenti il Paese morirà"

Urbino, il sindaco Maurizio Gambini

Urbino, il sindaco Maurizio Gambini

Urbino, 26 aprile 2020 – Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, è preoccupatissimo per l'economia del Paese perché le misure finora messe in campo non aiuteranno le imprese. Venerdì ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che contiene un appello per un intervento sulle misure economiche del DPCM dell’8 aprile: “Illustrissimo Signor Presidente, mi permetto di rivolgermi a Lei per esprimerLe la mia grande preoccupazione sulle misure previste dal Governo per risollevare l’economia del nostro Paese dopo l’emergenza legata al Covid.19. In particolare ritengo che le azioni inserite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 aprile, che dovrebbero essere volte al sostegno della liquidità delle imprese, vadano in realtà nella direzione opposta – è la preoccupazione espressa da Gambini -. Il Presidente del Consiglio ha riferito in Parlamento che verrà posta la garanzia dello Stato nell’erogazione agevolata di liquidità alle imprese, ma sono convinto che questa garanzia debba essere applicata esclusivamente per i debiti contratti durante e dopo il periodo dell’emergenza Coronavirus per aiutare le imprese a ripartire. Se così non fosse, significherebbe che lo Stato potrà garantire anche i debiti contratti ex ante, per cui i cittadini italiani si troverebbero a sottoscrivere un vincolo che andrebbe ad agevolare le realtà già indebitate prima dell’emergenza. Alla fine sarebbero gli istituti di credito a beneficiare di questa misura, poiché potrebbero contare sulla garanzia dello Stato per tutti i crediti che vantano nei confronti delle imprese”.

Il ragionamento di Gambini vuole mostrare che questo modo di procedere “sarebbe deleterio per il sistema produttivo nazionale, perché le nostre imprese, soprattutto quelle medio-piccole e a dimensione famigliare che sono la maggioranza, saranno costrette a fallire se non riusciranno a ripagare i debiti, mentre le banche si troveranno ad avere trasformato dei crediti nei confronti delle imprese con garanzie dello Stato. Ma mi permetto di sottolineare che se le imprese falliscono, fallisce tutto il nostro sistema-Paese. Le chiedo, quindi, di intervenire presso il Presidente del Consiglio affinché riveda questa disposizione e ne cambi l’orientamento - insiste Gambini - . Credo che in questo momento il Governo debba sostenere le imprese nel riprendere le loro attività attraverso due misure: congelare i debiti verso gli istituti di credito contratti prima dell’emergenza per un tempo sufficientemente lungo ed elargire nuova liquidità alle imprese in difficoltà per l’emergenza Covid-19, in maniera aggiuntiva e non sostitutiva rispetto a quella concessa in precedenza dagli istituti di credito, per la quale non è ammissibile la garanzia dello Stato e quindi dei cittadini italiani. Spero sinceramente, come sindaco, come imprenditore e come cittadino italiano, che Lei voglia accogliere questo mio appello”.

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