Pesaro, 12 dicembre 2013 – E’ definitivo il nuovo Comune che nascerà da Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola si chiamerà Vallefoglia. Così era scritto nella legge, e così è rimasto. Ieri il consiglio regionale infatti ha votato favorevolmente per il riassetto territoriale che dovrebbe entrare regolarmente in vigore dal 1 gennaio 2014. Una votazione per così dire sofferta: "A cominciare dall’osservazione di illegittimità evidenziata da Enzo Marangoni — testimonia la consigliera Pdl Elisabetta Foschi — all’inizio del Consiglio come per il fatto che anche oggi (ieri per chi legge) la maggioranza non era sufficiente a garantire da sola l’approvazione della legge".
Tranquilli il numero legale c’è stato: "Ma dei trenta presenti — chiosa la Foschi — della maggioranza erano solo in 17 dei 22 necessari". Dei tredici della opposizione solo in tre sono fuoriusciti dall’aula prima del voto: Marangoni, Foschi e Natali. "Se non fosse stato per l’opposizione — dice la Foschi— la fusione non si sarebbe potuta votare". Insomma, alla fine però la fusione è stata fatta. "Un passaggio storico importante — è il commento a caldo, lontano da Ancona, del sindaco di Colbordolo Massimo Pensalfini —. Sono soddisfatto perché ritengo che la strada intrapresa sia quella giusta, quella capace di garantire i cittadini e il territorio nel modo migliore". Festeggerete? "No. c’è ben altro da fare che festeggiare".
Ora l’impegno di entrambi le amministrazioni, sindaci in testa "è quello di fare in modo che la macchina continui a funzionare sia nella fase propedeutica al commissariamento che nei mesi successivi che ci separano dalle amministrative". Insomma, di correre non si è smesso. "Assolutamente no". Come mai la valutazione del nome non è arrivata in Consiglio regionale? "Perché in entrambi i Comuni avevamo previsto il consiglio comunale lunedì 16 dicembre pensando che la Regione avrebbe discusso l’argomento martedì 17. Ma tutto è stato anticipato di una settimana". Per fortuna, non crede? "I tecnici regionali hanno dovuto stringere i tempi per riuscire a rispettare la data del 1 gennaio 2014 ed evitare di rimandare il tutto di un anno. Questo avrebbe significato perdere soldi per indire nuove elezioni, perdere risorse dei contributi statali e regionali perché si tratta di fondi ad esaurimento".
E’ mancata la dichiarazione d’urgenza che avrebbe fatto risparmiare 15 giorni... "Questo è secondario. Quello che è importante è che da domani (oggi per chi legge,ndr) comincia una nuova era. Un risultato che dimostra alla politica “ai livelli alti” come sia possibile realizzare una razionalizzazione delle risorse, il dimezzamento delle poltrone e avere fondi per garantire i servizi, fare le manutenzioni e gli investimenti".
Solidea Vitali Rosati
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