Piobbico (Pesaro Urbino), 31 dicembre 2013 - Nonostante i 6 gradi centrigradi e l’assenza dei familiari di Svetlana (i figli hanno accolto in patria il cadavere della madre trasportato con il carro funebre da Fano in Moldavia) la comunità di Piobbico con in testa il sindaco Giorgio Mochi ha fatto sentire il proprio calore a quella badante moldava che, parole del primo cittadino, «era venuta in Italia a fare del bene, a dare uno sguardo sorridente con il quale però non riusciva a nascondere completamente la tristezza».

Poco meno di 200 persone si sono incontrate alle venti e trenta di ieri sera per andare in «formazione e non in processione» dal Municipio alla chiesa, passando per la piazza in rigoroso silenzio per poter riflettere, magari leggendo la preghiera dell’arcivescovo Giovanni Tani e trovare un motivo valido per cui il giorno che poteva essere il più bello dell’anno è diventato il giorno più brutto del 2013. Piobbico si è dimostrata civile e commossa, tutt’altro che propensa a dimenticare l’accaduto. Terminata la messa, tutti sono tornati a casa con un solo pensiero in testa: «Nicolaj non può passarla liscia»; la fiducia nella giustizia è tanta e tutti sperano di sentire la notizia dell’arresto del consorte, accusato di omicidio.

Luca Rebiscini