Dopo la morte di Alessia, la mamma lancia l'appello: "Quella strada ancora troppo pericolosa"

Fermignano, tragedia sulla strada il 15 novembre 2014 un'auto investì e uccise a San Silvestro la ragazzina di 13 anni

Alessia con un’amica che  scatta il selfie e il funerale del 18 novembre scorso

Alessia con un’amica che scatta il selfie e il funerale del 18 novembre scorso

Fermignano (Pesaro), 20 settembre 2015 - Il 15 novembre scorso, a San Silvestro di Fermignano, sua figlia Alessia Tagliolini di 13 anni venne travolta da un’auto sul ciglio della strada. La ragazzina morì di lì a poco, il conducente della vettura aveva un tasso alcolico nel sangue di 1,22 oltre il doppio del consentito. Oggi la mamma di Alessia, Patrizia Carnevali, lancia un appello al sindaco e alla Provincia che ha la tutela della strada: «Dispiace dover constatare che la Provincia, in tutti questi mesi, non si sia minimamente attivata per rendere quel tratto di strada meno pericoloso. Ogni volta che piove si allaga, come quel maledetto giorno, e c’è il rischio che un’altra tragedia si ripeta. A chiunque abbia facoltà di farlo, lancio un appello: mettete quella strada in sicurezza, una volta per tutte! Magari con la costruzione di un marciapiede, affinché tragedie simili non si debbano mai più ripetere. Nel frattempo, ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicini in questi mesi di enorme dolore – spiega la Carnevali – e grazie anche ad Andrea Celio della Giesse, che ci ha affiancato con grande professionalità e umanità».

Il responsabile della società di infortunistica a cui si è rivolta la famiglia svela: «I familiari della giovane Alessia hanno già ottenuto l’integrale risarcimento dei danni, prima ancora dell’inizio del processo a carico dell’automobilista. Ma val la pena di dire che la compagnia assicuratrice aveva inizialmente provato a contestare un assurdo concorso di colpa a carico di Alessia – dice Andrea Celio, responsabile dell’ufficio Giesse di Pesaro – siamo invece riusciti a dimostrare, da un lato, che Alessia camminava sul ciglio della strada proprio come impone il codice della strada in caso di assenza di marciapiedi e, dall’altro, le evidenti e inconfutabili responsabilità dell’automobilista».

Secondo quanto ricostruito dal consulente, a provocare l’incidente è stato il comportamento dell’automobilista che «viaggiava in centro abitato superando il limite di velocità di 5-10 chilometri orari, non rapportato allo stato dei luoghi e alle condizioni meteo (pioveva), con un tasso alcolemico pari a 1,22 g/l e con il fanale anteriore sinistro danneggiato, riducendo di conseguenza la capacità illuminante della carreggiata». Così «era piombato addosso al gruppetto di giovani a bordo strada, senza neppure vederli. Centrando in pieno Alessia, che camminava davanti a tutti gli altri, la quale a sua volta è finita scagliata contro l’amica che la seguiva, rimasta soltanto leggermente ferita».