Pesaro, 20 marzo 2010 - Sinistri scricchiolii scandiscono i tempi di questa ‘Locandiera’ che ha per protagonista assoluta Elena Bucci (ha curato anche la regia). Il Settecento ha superato la sua metà e sta correndo verso la Rivoluzione: sono i segnali che un’epoca (e un ordine) sta per crollare. E’ il grande sogno della libertà, la grande illusione che si risveglierà poco dopo nella restaurazione.

 

Quello della bella e scaltra Mirandolina è l’emancipazione ma al risveglio, dopo i tortuosi corteggiamenti e il sottile gioco della seduzione con i suoi ospiti, per lei c’è il matrimonio con Fabrizio il suo cameriere, rispettando le volontà del padre morente. Nulla di nuovo dunque all’orizzonte se non l’eterno approdo nelle certezze minime (ma concrete) di un eterno mondo piccolo borghese.

 

In questo Goldoni interpretato magnificamente da Elena Bucci ci sono solo sconfitti. E’ battuta Mirandolina, alle prese con la reputazione, e son battuti gli uomini, pur ridotti a marionette dalla loro locandiera. Una vittoria però c’è e spetta a questa compagnia, 'Le Belle Bandiere', che propone uno spettacolo gradevole e suggestivo: con sinistri scricchiolii e danze macabre ma anche con l’allegria dei colori, delle luci e dei costumi con cui i protagonisti vivono la loro illusione di libertà.

 

Elena Bucci e Marco Sgrosso (molto convincente nel ruolo del misogino Cavaliere di Ripafratta) sono attori 'storici' di Leo de Berardinis, di questa esperienza ne hanno fatto tesoro e lampi di avanguardia illuminano questa messa in scena. Bravi tutti nel definire i contorni dei propri personaggi: Maurizio Cardillo/il Conte d’Albafiorita, Gaetano Colella/ il marchese di Forlipopoli, Nicoletta Fabbri/ Ortensia, Daniela Alfonso/Dejanira e Roberto Marinelli/ Fabrizio. Giusti e meritati gli applausi del pubblico del Rossini che ospiterà ‘La Loncandiera’ ancora questa sera alle 21 e domani alle 17.