Pesaro, 5 agosto 2010 - Il Rof 2010 si apre con due titoli inediti, Sigismondo e Demetrio e Polibio e si completa con la straordinaria 'Cenerentola' che Luca Ronconi seppe allestire nel 1998 e che gli valse il Premio Abbiati e il Premio Pier Luigi Samaritani.
 

Mariotti svela i dettagli del Rof: «Le due opere vengono presentate per la prima volta in epoca moderna e sono la sfida del festival. Sono lavori misteriosi — spiega — ma fanno definitiva chiarezza sul genio del Rossini serio: Sigismondo fu scritta alla vigilia della stagione napoletana. E’ un’opera visionaria, inquieta. Un dramma psicologico, psichiatrico, anzi neuropsichiatrico. L’allestimento di Damiano Michieletto farà sicuramente discutere». da segnalare che l’opera sarà diretta da Michele Mariotti.
 

«Altra scoperta — prosegue il sovrintendente — sarà Demetrio e Polibio, scritta quando Rossini aveva 14 anni e un forte senso drammatico. La regia di Davide Livermore è piena di novità: per esempio la scenografia e i costumi sono un lavoro collettivo dell’Accademia delle Belle arti di Urbino».
 

SI PARLA di musica e di regia ma il vero convitato di pietra di questo tradizionale incontro agostano è la la diminuzione di risorse, soprattutto da parte dello Stato. «Tagli — dice Mariotti — ne abbiamo sempre avuti, ma siamo abituati a lavorare e a non lamentarci anche se il nostro bilancio è passato da 7 milioni di euro a 5. Abbiamo budget risicatissimi ma sulla qualità non abbiamo mai ceduto: abbiamo trovato formule nuove, cast formati da star e da giovani scoperte. E gli enti locali e gli sponsor non ci hanno mai voltato le spalle».
 

«In questa catastrofe culturale e in questa marginalizzazione della cutura innescata dal governo — ha confessato Mariotti — abbiamo riscosso una grande solidarietà: i nostri sponsor sono ancora tutti qua e il Comune, con grande sensibilità, non ha tagliato il suo contributo. ma è bene che si sappia che questo festival crea un indotto che vale dieci volte il suo costo. Voglio ricordare anche la solidarietà degli artisti: questo mondo viene spesso descritto come popolato di lupi o di matti ma ancora è forte il senso dell’amicizia e della grartitudine».
La determinazione piace all’assessore regionale alla Cultura Marcolini che pure disegna un futuro più nero che grigio: «Il quadro è sconcertante, il disimpegno dello Stato verso la cultura è scientifico: da Pesaro arriva però un segnale importante, possiamo resistere contro la cancellazione di ogni attività culturale».
 

Durante l’incontro, concluso dalle le parole del sindaco Luca Ceriscioli è stato presentato anche il volume Il viaggio a Pesaro in cui Simona Barabesi, con l’aiuto di Giacomo Mariotti, ha raccolto 99 articoli scritti sul Rof e su Pesaro in tutto il mondo durante le trenta edizioni del festival. Almeno altrove qualcuno ci ama.