Pesaro, la ricerca sul Rof e il suo pubblico: una storia di legami forti

A Pesaro presentata alla stampa dal neo presidente del Rof, il vicesindaco Daniele Vimini, la ricerca sul pubblico del Rossini Opera Festival a cura dell'Università di Urbino

Il pubblico del ROF

Il pubblico del ROF

Pesaro, 24 aprile 2018 – “Se il Festival rimane così com’è, continuo a venire a Pesaro ogni estate”. Questa frase sintetizza il rapporto dello spettatore con il ‘suo’ Rossini Opera Festival. E’ quanto rivela la ricerca condotta relativamente all’edizione 2017 del Festival nella presentazione alla stampa. Il ROF e il suo pubblico: una storia di legami, è il titolo dell’indagine curata da Roberta Bartoletti, Laura Gemini e Stefano Brilli, con la consulenza di Mario Corsi per l’analisi statistica dei dati, dell’Osservatorio sui pubblici dello spettacolo dal vivo, LaRICA – Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Urbino Carlo Bo.

“Una ricerca – afferma il vicesindaco Daniele Vimini, neopresidente del Rossini Opera Festival - che conferma il forte rigore artistico e scientifico del Festival, il suo valore aggiunto rispetto alla città, che grazie al ROF non ha bisogno di ulteriori qualifiche”. “Siamo felici – commenta Ernesto Palacio, sovrintendente del ROF, di sapere di più del nostro pubblico, che come sappiamo è in gran parte straniero. Potremo così rispondere ancora di più ai suoi desideri”. L’indagine sistematica sul pubblico del Rossini Opera Festival ha configurato un profilo degli spettatori attraverso la rilevazione sia delle loro caratteristiche socio-demografiche, sia delle attitudini e dei comportamenti di fruizione culturale che li caratterizzano. Sono stati distribuiti questionari anonimi, in lingua italiana e inglese, a un campione casuale auto-selezionato di pubblico del ROF durante sei serate di rappresentazione di Torvaldo e Dorliska, una replica de Le siège de Corinthe e una replica de La pietra del paragone. Sono stati raccolti 570 questionari compilati, corrispondenti al 10% degli arrivi. Il ROF 2017 ha fatto registrare 15.868 presenze e, quanto ai biglietti venduti, gli stranieri rappresentano il 67%. Alla luce dei risultati dell’analisi, lo spettatore tipo del ROF è di età intorno ai sessant’anni, benestante, di istruzione elevata, fortemente fidelizzato, soggiorna in zona sei notti, visita musei e mostre e ama lo shopping. Durante l’anno va più spesso all’opera che al cinema: è un appassionato e vorace melomane, tendenzialmente “univoro” e filologo. La passione per la lirica inizia presto, prima dei 30 anni, e si condivide fra pari. Lo spettatore del ROF è interessato principalmente al compositore, lo interessa meno la regia, sintomo probabilmente di una refrattarietà verso l’impronta innovatrice e personale del regista. La ricerca si conclude con l’affermazione che secondo il suo pubblico il ROF è un Festival che continua a rispondere alle sue aspettative. Il legame affettivo verso il ROF si traduce in un duplice aspetto: quello filologico con il patrimonio musicale di Rossini e quello turistico del soggiorno-ritorno all’appuntamento estivo pesarese.