Rossini opera festival 2019, edizione da applausi. "Inseriremo altre date invernali"

Il punto del presidente Daniele Vimini. Tante sorprese per il 2020

Una foto di scena de "Il viaggio a Reims"

Una foto di scena de "Il viaggio a Reims"

Pesaro, 24 agosto 2019 - Il Rossini Opera Festival fa il bilancio del quarantenale, ma guarda avanti ponendosi nuovi importanti obiettivi per il futuro come l’ampliamento della programmazione, estiva e non, e delle iniziative produttive. «Doppiata la boa dei quarant’anni di vita- ha detto il vice sindaco, nonché presidente del Rof, Daniele Vimini, durante la conferenza stampa finale – è obbligatorio interrogarsi sulla direzione verso la quale stiamo andando. Il successo dell’edizione di quest’anno, sia per i dati del botteghino e i riscontri che abbiamo avuto dagli spettatori italiani, sia per il coinvolgimento che ha respirato la città, ci dice che, terminate le edizioni critiche, c’è ancora tanto Rossini da raccontare. Dobbiamo continuare a farlo bene, senza dimenticare il pubblico italiano e marchigiano che arriva a Pesaro all’ultimo minuto e che può dare un apporto importante anche in termini di incassi. Voglio sottolinearlo perché questa è una delle sfide che abbiamo chiesto di cogliere al sovrintendente Palacio programmando un numero maggiore di date nella più capiente Vitrifrigo Arena, pur sapendo quale stress questo procura al pubblico straniero».

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Naturalmente quando sarà pronto il PalaScavolini sarà obbligatorio compiere nuove riflessioni anche sulle scelte produttive. «Sotto questo profilo il Rof è già entrato in una nuova dimensione con la produzione allargata della ‘Cambiale di Matrimonio’ – ha ricordato Vimini - che abbiamo rappresentato durante la settimana del non-compleanno del Cigno (dunque a febbraio, ndr) che vogliamo continuare a riproporre insieme alla settimana legata alla data della morte. A questa seguirà nel 2020 la già annunciata ‘Italiana in Algeri’ che diventerà la nostra terza data in Oman e, grazie alla collaborazione del Teatro della Fortuna, uno dei titoli della rete lirica delle Marche», quindi anche quella in periodo invernale.

Anche l’operato dell’Accademia Rossiniana sarà sempre più su scala allargata per lavoro e risultati. «Al di là della rappresentazione del ‘Viaggio a Reims’ – ha osservato Vimini – è chiara l’importanza che questo ente, in termini di influenza culturale sulla corretta esecuzione di Rossini, sparge nel mondo attraverso tanti artisti. Per questo, da due anni a questa parte, l’Accademia ha iniziato un’opera di selezione a Mosca e New York, che presto verrà estesa anche all’Asia per investire sulle nuove generazioni di artisti». «Perché la formazione e gli investimenti nelle risorse umane – conclude il vice sindaco – sono la nostra migliore assicurazione per proseguire l’opera divulgativa rossiniana».