Rossini Opera festival 2019 Pesaro, il cast di Demetrio e Polibio conquista il pubblico

Rari virtuosismi e il magico allestimento di Livermore: applausi a scena aperta nella seconda serata

Demetrio e Polibio

Demetrio e Polibio

Pesaro, 13 agosto 2019 - Lunghi applausi a scena aperta hanno decretato il successo della seconda serata del Rossini Opera Festival, che ha rilanciato la piccola opera giovanile Demetrio e Polibio impreziosita di grandi voci e dalla suggestiva regia di Davide Livermore. Su tutti la star è Jessica Pratt, il soprano inglese nel ruolo di Lisinga, che ha conquistato il pubblico del teatro Rossini con virtuosismi non previsti neanche nel testo originale. Nel secondo atto, dopo la sua aria esplodono quasi due minuti di applausi. Successo anche per il direttore Paolo Arrivabeni e gli altri tre protagonisti Cecilia Molinari, in veste di Siveno, Juan francisco Gatell come Eumene e Riccardo Fassi in Polibio. Accanto ai solisti, il coro del Teatro della Fortuna Agostini è guidato da Mirca Rosciani e l’orchestra filarmonica Rossini diretta da Poalo Arrivabeni.

I personaggi sono solo quattro e non hanno lo spessore psicologico delle successive opere rossiniane, ma Livermore li esalta rappresentandoli con un gioco di controfigure e fantasmi evanescenti. Ognuno ha infatti il suo doppione, che vaga sul palcoscenico deserto tra enormi guardaroba di costumi teatrali, pianoforti e specchi magici, da cui le figure appaiono come fossero chiuse sottovetro. Contrappesi salgono e scendono con un pianoforte sospeso, lunghe file di abiti appesi, candelabri, fiaccole e candele che fluttuano come per magia. Non ci sono regge e troni, ma è puro meta-teatro.

In apertura e in chiusura sul palco c’è il backstage di un palcoscenico con maestranze, pompieri, tecnici al lavoro e artisti alle prove. L’allestimento è lo stesso della produzione del 2010, con le scene e i costumi dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino e il progetto luci di Nicolas Bovey, mentre la ripresa della regia è stata curata da Alessandra Premoli. Il quarantesimo Rof affianca così l’apice al punto di partenza di Rossini, da Semiramide alla ripresa della prima opera di Rossini, che nonostante la fragilità del libretto di Vincenzian Viganò Mombelli, ora vive una seconda giovinezza. Si replica 15, 18 e 23 agosto, al teatro Rossini alle 20.