Alla fine scatta la contestazione dei tifosi "Presidente mandali tutti a casa"

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Contestazione pesante su tutta la linea, anche ai tempi del Covid. Almeno un centinaio di tifosi biancorossi al termine di uno dei derby più scialbi della storia, almeno su sponda vissina, si è radunato fuori dai cancelli e ha sfogato tutto il suo risentimento. Nel mirino sono finiti soprattutto il diesse Crespini e il dg (dimissionario) Borozan, artefici della costruzione di una squadra che prometteva ben altro e che continua a deludere. Ma non sono stati risparmiati nemmeno i giocatori (‘Andate tutti a lavorare’), oltremodo deludenti sul campo. Gli unici risparmiati sono stati i presidenti Mauro Bosco e Marco Ferri. A Bosco i tifosi hanno chiesto ripetutamente di "mandarli via tutti". La Polizia ha poi allontanato i manifestanti e disposto una cordone per consentire una via di uscita a quanti avevano la propria auto all’interno del recinto. Ettore Marchi si è fermato a parlare coi tifosi, condividendo alcuni loro giudizi. E a proposito di quella che doveva essere la forza della squadra: "In estate vi hanno raccontato delle favole".

Durante la partita uno striscione a campeggiare nel settore Prato ("Vincere per chi non può esserci") e qualche coro di incitamento (specie in occasione dei calci piazzati) proveniente dall’esterno dello stadio. Decine di tifosi hanno visto la partita dai tettucci delle auto del parcheggio di via Simoncelli o dai terrazzi sul lato opposto. L’umore è peggiorato sensibilmente nel corso di un secondo nel quale la squadra pesarese ha faticato a superare la metà campo, mentre il Fano si faceva sempre più minaccioso. E alla fine i tifosi hanno espresso con chiarezza il loro punto di vista.