Basket e tv: il gradimento cambia col canale

I dati radicalmente diversi tra Eurosport e Rai Sport. Un match su Rai 2 ha decuplicato gli spettatori. L’attrazione per gli sponsor

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Perché il bicchiere è sempre mezzo vuoto anzichè mezzo pieno? Perché è tanto difficile, se una società non trova l’innamorato, trovare uno sponsor o comunque gente che caccia i soldi per metterli nella pallacanestro? Una risposta arriva dai dati che stanno circolando (solo per addetti ai lavori) sui contatti che nel corso della prima fase del campionato dello scorso anno si sono avuti sulle varie piattaforme televisive. A pagamento e non. E si capisce anche perché Sky ha mollato questo sport. Volete sapere – partita a caso – quanti spettatori si sono collegati su Eurosport 2 per una classica del basket come Pesaro-Varese? Poco più di 21mila persone. In 97mila hanno fatto un giro di valzer con il telecomando dopodiché hanno cambiato canale e sport.

Ma le cose cambiano se cambia chi trasmette l’evento e cioè se si passa da una piattaforma a pagamento ad una in chiaro: su Rai Sport un match come quello che ha messo di fronte Pesaro contro Venezia ( il capoluogo veneto ha poco più della metà degli abitanti di Pesaro), gli spettatori sono stati oltre 84mila con 413mila persone che comunque, anche se per pochi secondi, si sono sintonizzati sulla partita di basket. Naturalmente ad incidere sui numeri degli spettatori conta comunque non poco la grandezza della città: per cui l’Armani, per esempio, fa lievitare tutte le cifre. Ma dal passare da Eursport 1-2 a Rai Sport c’è differenza.

Ma si è davanti ad una specie di moltiplicatore quando le partite vengono trasmesse dai cosiddetti canali, i generalisti. Ecco come cambiano radicalmente i numeri: sotto le feste di Natale su Rai 2 è stata trasmesso il match – comunque di cartello – tra la Virtus Bologna e l’Armani di Milano. Orario d’inizio del collegamento le 17 e 15 e cioè quello classico: le persone che hanno guardato la partita sono state 465mila, lo share e cioè il gradimento è praticamente decuplicato e sono rimaste a vedere il confronto circa un terzo delle persone che hanno girato su Rai 2. Se si sommano a quelli che invece la partita l’hanno guardata su Rai Sport si arriva quasi a 700mila spettatori.

Questi sono i dati del girone di andata dello scorso campionato e cioè in un momento dove la Carpegna Prosciutto offriva un basket tra i migliori in assoluto del campionato. Nonstante questo Pesaro ha sempre viaggiato tra i 20mila e i 40mila spettatori.

Tutto questo per dire quanto incide il pubblico sugli incassi delle società, Pesaro compresa, e comunque cosa vuol dire il mezzo di diffusione di un sport. Non solo su Rai 2 sono cresciuti a dismisura gli spettatori, ma è cresciuto anche lo share e cioè il gradimento. Per dirla, senza fare tanti giri di parole, la pallacanestro non dispiace, può avere un buon pubblico, ma dipende dove e a che ora la si trasmette.

Sembra in apparenza una stupidaggine ma in realtà è una questione che cambia le carte in tavola, soprattutto per chi deve tirare fuori i quattrini e quindi abbinare il proprio nome ad una società.

m.g.