Italia Spagna basket, venerdì a Pesaro tra le polemiche

Pozzecco deve rinunciare ad alcuni forti giocatori. Scoppia il caso di Melli

Pozzecco

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Pesaro 10 novembre 2022 - Sono volati i missili con le testate nucleari oggi pomeriggio durante la presentazione del match tra Italia e Spagna (campione del mondo), in programma domani sera alle 21 al palasport. Una grande festa – tre televisioni collegate – e diecimila persone sugli spalti che arriveranno un po’ da tutte la parti d’Italia. Il super-scontro, la partita dell’anno per gli azzurri. Tutti a fare festa tranne due: il presidente della Federazione Gianni Petrucci e l’allenatore della nazionale Gianmarco Pozzecco che a queste latitudini non ha mai ricevuto fischi, ma solo applausi quando è sceso in campo come giocatore. Una festa dove improvvisamente è calata sopra una cappa di piombo: ed il discorso è sempre quello, ribadito da anni, e mai risolto: la nazionale italiana è rappezzata perché la “l’azzurro viene dopo i club, dopo l’eurolega e dopo l’Nba – dice Gianni Petrucci – e quindi siamo lasciati soli; mai che un presidente di società chiami benché in questo momento Pozzecco sia il tecnico più popolare del Paese“.

Non si fanno nomi e cognomi per non aprire una guerra atomica, ma i riferimenti sono chiari perché la nazionale dovrà fare a meno domani sera di un giocatore di grandissimo impatto come Melli, un pivot che per stazza, per capacità di creare gioco e per impegno, è in questo momento sicuramente uno dei primissimi giocatori europei. Dietro le quinte sul banco degli imputati era finito Ettore Messina e cioè il coach dell’Armani dove milita Melli.

“Non si può pensare di giocare una buona pallacanestro avendo a disposizioni i giocatori per soli tre giorni – dice Pozzecco –. Ed abbiamo avuto la fortuna che la partita di Eurolega è stata anticipata per cui alcuni si sono aggregati all’ultimo momento. Difficile lavorare così quando altri sport hanno altri tempi, mesi a disposizione, per prepararsi a queste competizioni. E oggi mi sono ritrovato anche nelle condizioni di dover dire a sei ragazzi che domani sera non scenderanno in campo. E so, perché sono stato giocatore, quanta voglia hanno i ragazzi di partecipare e contribuire ai risultati della nazionale. Voglio ricordare a questo proposito Achille Polonara che nel corso degli europei, per spirito di squadra, ha rinunciato a tornare a casa per assistere alla nascita del figlio“.

Una situazione dove Gianni Petrucci, presidente della Fip, vie è calato sopra senza risparmiare polemiche “perché ci siamo e ci sentiamo lasciati soli e costretti ad elemosinare“, ha detto. Questo è stato l’altro lato della grande festa di domani sera. Una festa elogiata dal sindaco Matteo Ricci “perché Pesaro si conferma sempre più di una città di sport“. Ad ascoltare la conferenza stampa di oggi con la sala Rossa strapiena, molte facce note come Charlye Recalcati, Walter Magnifico, quindi sul palco uno degli uomini della nazionale come Adriano Tessitori: tutto il basket maccheroni.

Perché alla fine, comunque andrà, sarà una festa: è previsto l’arrivo del neo ministro dello sport Andrea Abodi, uno che viene dal mondo del calcio, quindi il presidente del Coni Giovanni Malagò, l’oro olimpico nel salto in alto Andrea Tamberi, un amico della città, quindi Valentino Rossi ed anche il neo campione del mondo di moto Gp Pecco Bagniaia. Perché uno sfogo così forte il giorno prima di una partita delicatissima come quella contro la Spagna? Forse perché in questa città che mangia pane e basket, Gianni Petrucci da una vita legato a Pesaro, così come Gianmarco Pozzecco, sanno di trovare terreno fertile e di non parlare nel deserto.