Caja rescinde: addio Reggio Emilia Se Banchi dice no, è lui il piano B

Vuelle: ora è libero il coach che rappresenta la seconda opzione. Pesaro deve decidere anche sulla coppa

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La rescissione fra Attilio Caja e Reggio Emilia, che ha annunciato ufficialmente il ritorno di Max Menetti, libera sul mercato l’opzione alternativa per la panchina della Vuelle. Sembra molto più di una voce, insomma, quella che vorrebbe ‘Artiglio’ il preferito dalla società biancorossa nel caso non si riuscisse a trattenere Luca Banchi, che resta sempre la soluzione numero uno. Con il coach che ha fatto innamorare tutta Pesaro sarebbe già stato trovato l’accordo economico, ovvero, il club biancorosso è pronto ad accontentarlo sulla richiesta d’ingaggio, adeguando la cifra al suo blasone dopo che in questa stagione il tecnico toscano ha accettato un compenso molto minore rispetto al suo standard. La faccenda maledettamente più complicata è riuscire a proporgli un budget altrettanto adeguato per fare la squadra, prima che Banchi prenda il volo per la Lettonia, il 13 di giugno. Poco più di due settimane per avere chiarezza sul fronte economico: la risposta più importante deve arrivare dalla Brianza, dove Costa e Amadori sono saliti il giorno dopo la fine dei playoff per incontrare la famiglia Beretta e sentirsi dire però che serve un po’ di pazienza per sistemare prima alcune questioni aziendali.

Poi c’è la questione-Pizza che appare ormai definita: il patròn del calcio a cinque ha fatto un passo indietro sull’idea di entrare in società diventandone anche vice presidente; contribuirà solo come sponsor esterno, senza entrare nel Consorzio con una cifra comunque importante, che non stravolge però il budget come si poteva auspicare nel primo caso. Il suo commercialista e quello della Vuelle si sono incontrati un paio di giorni fa per definire la cifra con cui Pizza si impegnerà comunque nella pallacanestro, con la speranza di coinvolgerlo maggiormente in futuro. Il terzo incastro importante è quello con Bper Banca, che potrebbe tornare a dare una mano con una cifra significativa, anche se va chiarito se possa essere o meno concorrenziale con la presenza già importante di Banca di Pesaro. In mezzo a questioni economiche, ci sono anche quelle tecniche a cui pensare, prima di tutto l’ipotesi di disputare una coppa alla quale la Carpegna Prosciutto avrebbe diritto essendosi piazzata ottava, ovvero la Champions League. Con Milano e Bologna in Eurolega e Venezia in Eurocup che dovrebbe essere affiancata da Brescia e Reggio Emilia, resta un posto libero al fianco di Sassari per la più importante delle due competizioni Fiba, senza passare dai preliminari. La società non sembra intenzionata perché lo sforzo economico per partecipare (servirebbe il 6+6 per essere all’altezza) non è sempre pari al ritorno mediatico, ma la partecipazione ad una coppa porta spesso ad agganciare giocatori che altrimenti difficilmente verrebbero. Quello che lascia perplessi i tifosi è il solito rebus, questa volta ancora più inconcepibile: perché, nonostante una stagione importante, col raggiungimento dei playoff e la risposta del pubblico al palasport, dunque con un ritorno d’immagine notevole, non si riesca a trovare un soggetto che creda nel basket al punto da investirci veramente per fare un salto di qualità.

Elisabetta Ferri