Dal tiro al piccione, stasera si spera nel tiro a canestro

La legge dei piccoli numeri dice che dopo due partite passate a sparare ai piccioni, forse stasera qualche canestro riusciranno a metterlo dentro. Ogni riferimento è puramente casuale: Delfino e Lamb che in due, l’altra sera a Bologna, hanno chiuso con un canestro su 16 tentativi. Che non è il massimo della vita. Non due giocatori a caso Delfino e Lamb, ma quelli con maggiore talento della Vuelle. Perché tutto quello che arriva in più dagli altri è grasso che cola. Una cosa da sottolineare, perché un dato che emerge da gara due è che i giocatori biancorossi hanno preso più rimbalzi dei bolognesi: 37 contro 36. Una questione da non sottovalutare, tenendo conto della batteria dei lunghi che ha a disposizione Scariolo, e mettendoci sopra il fatto che il signore degli anelli, e cioè Jones, è finito in panca per falli quando mancavano ancora 11 minuti al termine. Tutto questo per dire che Davide può battere Golia? Accade. Nella Bibbia, ma accade qualche volta. L’importante è comunque non uscire da questa passerella finale umiliati e offesi. E se magari si andasse anche alla quarta, sarebbe un finale di stagione da applausi.

L’unico guaio vero? Le palle perse (20 in totale) perché quando si gioca contro difese molto potenti e schierate – e questo è il caso di Bologna –, è come avere gli occhi appannati per cui è difficile percepire distanze, velocità della palla e posizione dei difensori. Come si evita la trappola della ‘mosca cieca’?

Cercando di non lavorare contro le difese schierate. Ma è facile da dire, difficile da fare.

m.g.