Delia e Lee, ecco l’accoppiata per la Vuelle

I due pivot sarebbero complementari insieme, come nei desideri di Repesa. Mentre per il n.4 si punta su un europeo dell’est

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Consegnato il timone della nave a Davide Moretti, la Vuelle si è tuffata con ancor più convinzione sul mercato dei lunghi per chiudere il roster 202223. Con la forte possibilità che il pivot titolare sia l’argentino Marcos Delia, col quale la trattativa è avanzata dopo aver risolto qualche intoppo contrattuale, adesso si lavora sulle ipotesi dell’ala forte e del back-up del centro. Il "no, grazie" di Brady Manek è stato un piccolo dispiacere, perché il suo profilo era intrigante, ma non ci si può incaponire su un giocatore che ha altri sogni. E così nelle ultime ore la Vuelle si sarebbe rimessa sulle piste di un’ala pivot di scuola europea. Mentre per il cambio del centro titolare, che dovrebbe comunque giocare abbastanza, lo staff considera l’ex Cremona Marcus Lee, 2.08, classe ’94 con caratteristiche più verticali ed atletiche: la stagione scorsa ha giocato in Turchia e terminato l’annata in Portorico. Su Lee ha messo gli occhi anche Trieste, che sarà la prima avversaria del nuovo campionato.

Nel frattempo, la sensazione con cui l’ambiente esce dalla trattativa-Moretti è totalmente nuova: per la prima volta in questo decennio, si è riusciti a confermare un giocatore in ascesa, cambiando fra l’altro la formula da quella del prestito a farne una pedina di proprietà con un biennale. Un cambiamento epocale, tenuto conto che tutto il blocco degli italiani (escluso il capitano) adesso è in possesso di un biennale, quindi con la possibilità di creare un nucleo che possa crescere insieme al coach. Il presidente Ario Costa è stra-soddisfatto per dirla alla Repesa. "E’ la vittoria di chi ha una grande fiducia in questo giocatore, io in primis: gli siamo stati dietro con grande pazienza perché la convinzione che ci ha trasmesso nell’ultima parte dello scorso campionato è stata travolgente" dice Costa che ci tiene a puntualizzare un altro fattore: "Moretti non è stato uno strumento per arrivare ai tre lunghi stranieri, ma una scelta opportuna su un giocatore che fin da ragazzino, quando militava a Treviso in A2, aveva dimostrato di avere personalità. Un carattere che poi ha riconfermato al college e che, dopo una parentesi difficile a Milano, ha tirato fuori anche da noi, una volta finito il rodaggio. Davide sa tenere il campo alla guida di una squadra, questo è assodato. Poi è chiaro che avere un italiano in quintetto, sul quale puntiamo, ci ha dato la possibilità di spaziare su tre lunghi stranieri dato che quelli italiani sono rari". Adesso la società vuol finire bene il suo mercato, condotto senza fretta: "L’obiettivo di partire per il raduno con l’organico al completo è normale, ma fare le cose ponderate è la cosa migliore e in questo siamo in piena sintonia con Repesa". Intanto Laquinto Ross, uno degli americani più discussi degli ultimi anni per il suo talento ma anche per i suoi eccessi, ritorna in Italia: ha firmato con Mantova, in A2.

Elisabetta Ferri