Era rimasto qualcosa di incompiuto

"Mi sono trovato bene con tutti, la città mi ha accolto benissimo e mi resterà nel cuore... ma ho visto un futuro diverso dal loro". Così calava la tela un paio di stagioni fa sul rapporto Jasmin Repesa-Vuelle Carpegna Prosciutto. Invece il pubblico è rientrato in sala, il sipario si rialza. Ha vinto il fatto che a Repesa Pesaro gli era rimasta nel cuore e il futuro diverso dal loro riguardava quello della Fortitudo. Non si ricorda un precedente del genere, forse solo alla lontana, se non quello di Valerio Bianchini. Arrivò, vinse il primo scudetto e ne sfiorò un altro, se ne andò a sorpresa ma ritornò dopo alcuni anni. Questo fatto di Repesa, nasconde qualcosa di irrisolto e di non compiuto due stagioni fa con l’incredibile picco della Finale di Coppa Italia che riportava Pesaro a respirare l’atmosfera del basket di vertice. E’ come se fra dirigenza e tecnico ci sia quasi la convinzione di un lavoro comune in corso, a un certo punto interrotto e che ora va ripreso. Salutato con pieno onore l’ottimo Banchi preso dalle scene internazionali, se il nuovo tecnico doveva essere "uno di ritorno" allora molto meglio che torni Repesa che appena si siederà sulla sua sedia di lavoro la sentirà ancora tiepida del suo stesso calore. Per quanto riguarda la parte dirigenziale della società, oggi più ricca e articolata, si capisce che non ci sono remore tecniche. A rendere più stimolante lo spettacolo del riproposto Jasmin Repesa ci vorrebbe anche un ingresso in scena, ma di quelli che lasciano il segno, tipo Lorenzo Pizza che finalmente si decide: per un tecnico che torna, uno sponsor che arriva. Potrebbe quadrare tutto.

Franco Bertini