Giro d'Italia 2019 Tortoreto Lido Pesaro, tappa nelle Marche. Orari

Il percorso di sabato 18 maggio e qualche dritta per gli spettatori: cosa vedere, dove andare e anche un po' di storia

Giro d'Italia 2019, tappa nelle Marche con la Tortoreto Lido Pesaro (Foto Aprili)

Giro d'Italia 2019, tappa nelle Marche con la Tortoreto Lido Pesaro (Foto Aprili)

Pesaro, 16 maggio 2019 - Il Giro d’Italia 2019 sta accarezzando le salite e i paesi del centro e sud d’Italia, ma da sabato 18 maggio tornerà a vestire di rosa le città di Marche (ottava tappa) ed Emilia Romagna. Il via da Tortoreto Lido alle 11.15; dopo una decina di chilometri il serpentone rosa varca il confine e raggiunge San Benedetto del Tronto alle 11.45 circa per affrontare un lungo tratto pianeggiante che toccherà Grottammare (11.52), Pedaso (12.08), Porto San Giorgio (12.23), Porto Sant’Elpidio (12.36), Civitanova Marche (12.45), Porto Potenza Picena (12.53), Porto Recanati (13.05), Loreto stazione (13.11), Osimo stazione (13.24), Ancona (13.38), Marina di Monte Marciano (14.01), Senigallia (14.19, San Costanzo (14.40), Calcinelli (15.02).

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Da qui partono 80 chilometri nervosi e ricchi di saliscendi che possono riservare qualche sorpresa, far venire in mente qualche idea ai corridori più audaci e movimentare le ascese con gran premi della montagna. Si sale dunque verso Monte della Mattera (15.21 Gpm), Candelara (15.40), Monteluro (16.09, Gpm), Gabicce Monte (16.25, Gpm) e l’arrivo a Pesaro in viale della Repubblica (16.58). Per vivere l’emozione di uno sprint, invece, si dovranno raggiungere i traguardi volanti di Senigallia e Calcinelli.

Il giro d'Italia è passato per Civitanova Marche e Porto Potenza Picena (foto De Marco) Ad anticipare la corsa, circa un’ora e mezzo prima del passaggio dei ciclisti, sarà la colorata e chiassosa carovana pubblicitaria con gadget, musica e spettacolo. Si fermerà, dunque, a San Benedetto del Tronto alle 10.09, a Porto San Giorgio alle 10.49, a Civitanova Marche alle 11.21, a Senigallia alle 12.41 e a Gabicce Mare alle 15.02. A Pesaro, attenzione alle modifiche alla viabilità e alle tantissime cose da vedere. Per vivere l’emozione dell’arrivo, il consiglio è di scegliere lo spazio dell’ultimo chilometro del tracciato che vede anche due importanti curve a 90 gradi che daranno fastidio ai corridori, facendoli rallentare. Da via Mameli, infatti, si gira a destra su viale Trieste e ancora su viale della Repubblica dov’è posta la linea dell’arrivo. In via Marconi, a 250 metri, è posto l’Open village con gli stand degli sponsor del Giro che propongono, merchandising, gadget, giochi e attrazioni mentre, se si vuole vivere il dopo corsa, si può raggiungere via San Giovanni dove saranno parcheggiati i bus delle squadre.

Giro d'Italia tra sport e turismo

Con l’ottava tappa, da Tortoreto Lido a Pesaro (239 km), continua la magia del Giro, capace di far pedalare tutti i tifosi nella storia, nell'enogastronomia, nell'arte e nella cultura del territorio che tocca. La frazione più lunga dell’edizione 102 della corsa rosa, infatti, porterà gli appassionati a conoscere tante meraviglie delle Marche, dove fermarsi per unire lo sport al turismo. Il percorso saluta San Benedetto, da sempre traguardo finale della Tirreno-Adriatico, la Grottamare di Fabio Roscioli, che vinse al Tour 1993, le attività calzaturiere di Porto Sant’Elpidio, la basilica di Loreto.

Poi dalle piacevoli colline della Valle del Metauro porterà al bel centro medioevale di Cartoceto, dove si produce l’omonimo olio Dop, a Mombaroccio stuzzicherà con i ricami e la filatura per tappeti e coperte, a Monterlupo manderà un saluto a Valentino Rossi di Tavullia, omaggerà Dante con il passaggio nella bellissima medioevale Gradara dell’amore di Paolo e Francesca, si lancerà verso il mare, il monte San Bartolo e il suo parco naturale per poi mostrare Pesaro. Li, tra le tante cose, i ‘girini’ scopriranno la Cattedrale romano-gotica di Santa Maria Assunta, il Palazzo Ducale di Alessandro Sforza e la casa natale di Gioachino Rossini, musei civici, con interessante pinacoteca e museo delle ceramiche e il piazzale della Libertà, con la sfera di metallo di Arnaldo Pomodoro.

Bici gigante dal drone (fotografia di Ignazio Scassillo)

Il legame di Pesaro con il Giro è molto antico seppure siano solo quattro le volte che la corsa rosa ha visto il traguardo in città. Bisogna infatti andare al lontano Giro del 1927 con la vittoria di Arturo Bresciani in un Giro completamente dominato da Binda, in rosa dalla prima all’ultima tappa e con 12 vittorie di tappa su 15. Nel 1949, invece, fu la volta di Adolfo Leoni, nel 1970 il successo del sudafricano Alan Van Heerden e nel 1986, con Guido Bontempi