Gruppo solido: uno per tutti e tutti per uno

E’ la teoria di Mike D’Antoni. L’importante non è quanti canestri fai, ma quanto sono pesanti quelli che metti dentro. Perché questo è fondamentalmente il senso della partita contro Sassari. Se uno riavvolge il nastro della gara contro gli uomini di Bucchi s’accorge, fatta eccezione per Rahkman nel primo tempo, che sono arrivati canestri pesantissimi, anche da giocatori per così dire periferici, sempre nei momenti che contavano.

Un conto è stata la gara di Brindisi dove poteva entrare in campo, alla fine, anche il massaggiatore, un altro paio di maniche è stato il match di domenica pomeriggio. Difficile. Perché si è viaggiato per 35 minuti con la roulotte-Sassari agganciata all’auto, facendo balenare anche un finale come quello contro Napoli, se a qualche giocatore fosse mancato l’ossigeno al cervello: storia già vista. Non è stato così perché Mazzola ha fatto il suo, così come Visconti. Qualche altro ha difeso bene come Charalampopoulos su una bega di non poco conto come Jones, un ’ala con un arresto e tiro dal secondo piano. Stesso discorso vale per Cheatham che pur non essendo uno che va a prendere le monetine sopra il tabellone, alla fine ha portato a casa 11 rimbalzi.

Vero tutto questo all’interno di questa vittoria che ha proiettato la Vuelle verso i piani alti della classifica. Ma soprattutto è emersa una cosa: Repesa che non sembra uno che gira facendo carezze e con il ventaglio in mano, ha costruito un gruppo molto solido. Tutti per uno uno per tutti. Che è poi il segreto di chi non ha fuoriclasse, per macinare risultati. Mai nessuno che si lamenta e quando uno guarda la panchina vede che tutti si alzano ed applaudono quando i compagni vanno a canestro. La grande forza che sta mostrando in questo momento questa formazione. Perché tolto Rahkman, che sembra avere un passo superiore ai compagni, Repesa ha tra le mani buoni giocatori e qualche potenzialità inesplosa. Comunque un bel momento quello che sta vivendo la Vuelle perché sta togliendo dalla ‘depressione’ gli appassionati di pallcanestro: anche domenica oltre 4mila sugli spalti.

Per finire... chi paga il riscaldamento dell’astronave? Domanda da porsi perché si poteva arrivare e guardare la partita anche in pantaloncini corti.

m.g.