Il Fano Calcio ha preso possesso venerdì scorso dello stadio "Mancini", la prima struttura sportiva nella disponibilità della nuova società, che gli è stata concessa dall’Amministrazione comunale dopo che il 30 giugno scorso non era stata rinnovata la convenzione con l’Alma Juventus Fano. Una decisione annunciata dal sindaco Luca Serfilippi durante la presentazione del club. "Ci siamo presi la responsabilità politica e tecnica – ha detto il primo cittadino – di non rinnovare la concessione dello stadio che da oggi (giovedì 1° agosto, ndr) passerà al Fano Calcio con il nullaosta di tutte le società fanesi". Il presidente Giovanni Mei e il direttore generale Luca Alessandrini hanno quindi compiuto un primo sopralluogo in modo da organizzare nella prossima settimana l’allestimento di tutti i materiali che servono all’operatività della nuova società.
Questo è solo il primo passo, perché il problema della disponibilità degli impianti sportivi si porrà molto presto se il Fano Calcio, come è nei suoi programmi, vorrà allestire anche tutto il settore giovanile con le relative squadre minori. Si spera con l’aiuto del Comune. "Fano merita molto di più – aveva detto lo stesso Serfilippi – e sono orgoglioso di presentare insieme all’assessore Alberto Santorelli, al presidente Luca Petrucci del Consorzio questo nuovo progetto che avrà la nostra disponibilità nell’interesse del calcio fanese, il quale, purtroppo, ha bisogno di una guida e di azioni concrete in quanto la situazione degli impianti sportivi è imbarazzante". Oltre agli impianti, ovviamente, il nuovo Fano Calcio dovrà pensare all’organico e per questo sono al lavoro il direttore sportivo Roberto Canestrari e l’allenatore Giovanni Cornacchini.
Alma Juventus. In una nota del suo presidente Guida, il club granata fa sapere che si è iscritto in Eccellenza poiché aveva ogni requisito per farlo. "L’Alma ha seguito le normative alla lettera e ogni altra speculazione verrà perseguita – si legge –. Il Comitato Marche ha richiesto un’istanza di deroga quanto più dettagliata, circostanziata e documentata possibile e noi abbiamo ottemperato nel pieno rispetto delle normative federali. Il Comitato Marche ha richiesto un parere alla Figc, probabilmente a causa di pressioni politiche locali. Mettere in dubbio un parere legale, rilasciato dall’ufficio legale della Figc, mi pare sconvolgente. Il Comitato regionale Marche e l’ufficio legale della Figc hanno applicato la normativa federale. Chi sostiene il contrario è in malafede".
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