"Io, pesarese a Cesena con la voglia di vincere"

Robert Lewis, americano da tanti anni residente in città, domani incrocia la Vis: "Adoro Pesaro ma in Romagna ho progetti importanti. Poi chissà..."

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Robert Lewis, presidente del Cesena ma pesarese d’adozione, come nasce il suo rapporto con Pesaro?

"Nel 1984 la mia università americana mi manda a studiare un anno ad Urbino con una borsa di studio. Qui inizia una bellissima storia d’amore con Paola, una ragazza di Soria, che oggi è mia moglie. E qui conosco il mare. Nel 1999 abbiamo acquistato casa a Pesaro dove viviamo da maggio a ottobre. Nel 2001 la decisione di lasciare la mia città, New York, per crescere i miei figli a Pesaro fino al 2010. I miei figli sono pesaresi anche se ora Chiara, con doppia laurea in antropologia e arte, lavora a New York, mentre mio figlio Luca, 21 anni, dopo avere giocato per tre anni nel Torino come portiere fino alla Primavera e un anno con la prima squadra del NY Redbulls, ora è nella rosa del Cesena"

Ma è vero che è legato affettivamente al Muraglia?

"Sì, Luca ha iniziato a giocare nella chiesa del porto, ma poi un amichetto lo ha portato a Muraglia e lì è cresciuto. Il Muraglia è una nostra società affiliata"

Qual è il suo business?

"Sono avvocato e mi sono sempre occupato di transazioni internazionali, compravendita di aziende americane. Poi nel 2018 ho venduto la mia azienda, prima del Covid, a un fondo americano".

Perché ha scelto il Cesena?

"Da 2007 al 2010 con Milan camp ho conosciuto ex calciatori come Sebastiano Rossi, Massimo Agostini e Massimo Ambrosini. Poi ho lanciato il Milan Camp anche a NY nel 2011 e li ho gestito un settore giovanile per altri 5 anni con un riscontro importante. Grazie a quel successo, nel 2020 mi ha convocato un gruppo di investitori per comprare una società di calcio in Italia. Tra le scelte c’era Cesena ed ho subito colto l’opportunità con John Aiello, il mio attuale socio, piazza importante con strutture importanti. Qui c’è molto da fare"

Qual è il suo obiettivo?

"Vincere, la promozione prima possibile con un club-azienda autosufficiente economicamente, portando la cultura americana nel territorio: lo stadio come punto di aggregazione oltre il calcio, per concerti, parco dove i giovani possano giocare in sicurezza. Abbiamo anche comprato terreno per costruire centro sportivo importante"

A Pesaro ci sono idee simili: tribuna di classe per gli studenti, parco letterario e altro: mai pensato in passato ad una esperienza pesarese?

"Conosco il presidente Bosco, è molto in gamba, la Vis è in buone mani, siamo diventati amici, ci sentiamo spesso perché siamo nel consiglio direttivo della Lega, lui ha un progetto importante. Con Bosco condividiamo i nostri progetti e collaboriamo in Lega. Entrare in società con lui non è un argomento attuale, ora ho altri obiettivi con il Cesena che è nella mia testa e nel mio cuore, che batte bianco e nero. Resta una persona con cui collaborerei volentieri e in futuro chissà, quando il Cesena sarà in serie A potrei anche pensare di fare qualcosa per la mia città"

Come vivrà questa partita?

"Come tifoso del Cesena, anche se mi dispiace lottare contro la squadra della mia città. Ho tanti amici pesaresi che la domenica vengono a Cesena, ma alcuni di loro sono abbonati alla Vis e mi hanno già avvisato che domani tiferanno Pesaro"

Come finirà?

"Sarà una partita molto combattuta, con il nuovo allenatore la Vis vorrà ben figurare, e ho visto che le condizioni del campo di Pesaro non sono il massimo. Spero in una bella vittoria del Cesena"

Con lei altri due pesaresi, il direttore sportivo Stefanelli e il responsabile sanitario Vittorio Gemmellaro, come se la cavano?

"Benissimo, ho molta fiducia in loro, c’è grande feeling, ma ci sono tanti altri pesaresi che lavorano per il club, dal nostro geometra, al capo ufficio acquisti, alla direttrice marketing, ai gestori di sky box e del nuovo ristorantino, fino al commercialista"

Perché è così affezionato a Pesaro?

"Mare, cibo, cultura, storia, architettura, Pesaro è completa, qui puoi vivere in pace, crescere la famiglia, fare colazione da Serafino, avete belle abitudini che non esistono a New York"

A proposito: tortellini romagnoli o cappelletti pesaresi?

"Cappelletti al cento per cento ed anche piadina e pesce fresco del porto, specie le canocchie"

Davide Eusebi