La favola di Petroni, da Acqualagna all’Inter

Donati i documenti della cessione del talento a Milano nel ’58: scoperto da "Veleno" giocò con Facchetti

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Anche il calcio ha la sua storia, con campioni, ricordi e tante emozioni. Come in questo caso, quando venerdì scorso il segretario della Falco Acqualagna Cristian Gamba, ricercatore e mente storica della società, per conto di quest’ultima, ha omaggiato la sorella di Bruno Petroni, la signora Enrica (moglie dell’ex sindaco Oberdan Stroppa) di un plico di 15 pagine contenente tutta la documentazione del trasferimento del fratello Bruno dalla Falco all’Inter, avvenuto il 7 agosto 1958. E Cristian Gamba, con l’aiuto della sorella dell’ex campione di calcio, ha ricostruito parte della storia di Bruno Petroni. "Nel novembre del 1957 – racconta Gamba – il giovane Bruno Petroni, si trasferisce con tutta la famiglia, per motivi di lavoro, nella città di Mantova". Qui nasce la ‘favola’ calcistica di Petroni. "Bruno nota un campetto dove giocano alcuni ragazzi e chiede di poter giocare con loro. Lo mettono in porta, para anche bene, ma lui vuole giocare almeno un po’ di minuti in avanti, in attacco. Lo accontentano, appena prende palla dribbla 4-5 giocatori, va verso la porta e segna. Tutti rimangono entusiasti delle sue prodezze. Il suo amico Mauro chiama subito i dirigenti dell’U.S. Stradella, squadra locale da poco formatasi, per segnalare la bravura di questo ragazzo. I dirigenti lo vanno a vedere e lo ingaggiano subito per poter disputare il campionato ’Ragazzi’ organizzato dallo Centro Sportivo italiano. Chiamano la Falco che concede loro un nulla osta ma il desiderio dello Stradella era quello di tesserarlo definitivamente, cosa che non si poteva perché il periodo per i trasferimenti era scaduto".

"La soluzione – continua Gamba – venne trovata facendo firmare una dichiarazione al presidente dello Stradella: "Il giocatore veniva dato in prestito per l’annata 195758 ma a fine stagione sarebbe stato messo nelle liste di trasferimento a favore della Falco", con preghiera di spedire il tutto alla Figc a Roma. Dagli incartamenti dell’archivio storico della Falco si evince che non venne spedito niente, non perché volessero fare qualche "furbizia" ma perché da Roma, dopo alcune richieste fatte, comunicarono che la società Stradella non risultava affiliata alla Figc. Intanto il diciasettenne Bruno studiava al liceo scientifico a Milano e le notizie delle sue doti da calciatore arrivano all’Inter, che incarica Benito Lorenzi, detto "Veleno", di visionarlo. Viene subito sottoposto ad un provino e assieme a Giacinto Facchetti e Giuseppe Longoni. Nella primavera del 1958 il provino si ripeté contro la formazione Primavera, Petroni incantò e i dirigenti dell’Inter (allora Internazionale) lo convocarono in sede assieme a Facchetti e Longoni. Quindi, dopo vari contatti, tra la Falco e l’Inter, il 7 agosto 1958 Bruno Petroni, viene trasferito definitivamente all’Inter, alla corte del grande allenatore Helenio Herrera, cui cui esordirà in A nella stagione 196162 per andare in prestito l’anno dopo a Catania dove realizzerà ben 11 reti, di cui una storica per gli etnei: 19 maggio 1963, al Cibali, 1-0 al Milan (foto) con la rete di Petroni, l’ultima vittoria del Catania sul Milan, a tutt’oggi, ancora nei ricordi dei siciliani. La rete fu splendida perché dribblò con una finta un certo Cesare Maldini mettendolo praticamente a sedere e poi spinse il pallone in gol".

"La stagione dopo – continua Gamba – passò all’Atalanta dove segnò 7 reti in campionato e 3 in Coppa Italia, che gli valsero il titolo di capocannoniere del torneo ex equo. Nel 1965 torna a Catania, poi al Genoa, in serie B (sua la rete decisivacon il Venezia che porta i rossoblù alla salvezza negli spareggi per evitare la Serie C nell’annata 196768). Nella 196162 con l’Inter disputerà anche 3 incontri nella Coppa delle Fiere, segnando pure 1 gol nella sconfitta esterna contro il Colonia. In Nazionale disputerà 5 presenze e 5 reti nell’Under 21 e 1 presenza nell’Under 23". Bruno Petroni, nacque ad Acqualagna il 16 ottobre del ’41 e mori a Milano il 15 agosto 2014.

Amedeo Pisciolini