La squadra si è sbloccata con gol degli under. Vis, una prova di compattezza e incisività

Passi avanti: tenuta complessiva, capacità di indirizzare la partita secondo i piani, cinque tiri in porta, due reti e altrettante occasioni

La squadra si è sbloccata con gol degli under. Vis, una prova di compattezza e incisività
La squadra si è sbloccata con gol degli under. Vis, una prova di compattezza e incisività

Primum vivere. Ovvero salvarsi. E il primo passo è fatto. Ne serviranno tanti altri, ma sbloccarsi, saziare la fame e sciogliere la tensione era la cosa più importante. La Vis l’ha fatto nel modo

migliore, andando a prendersi i tre punti contro una delle favorite, ancorché in crisi tecnica. Vittoria con più di un gol di scarto, addirittura, cosa che era successa una sola volta nella scorsa stagione, due in quella precedente. Vittoria con i gol under, cosa che un anno fa era avvenuta solo all’ultima giornata (Aucelli nell’1-0 con la Carrarese).

Quella contro l’Entella è stata la gara dell’ingresso ufficiale in società, cioè nel campionato. Perché sono i punti a dare lo status.

Prestazione di livello, in tutti i reparti: difesa rocciosa, centrocampo attento nelle due fasi (e bravissimo a finalizzare), attacco incisivo, anche se Sylla e Pucciarelli hanno brillato soprattutto come rifinitori. Su tutto la compattezza di squadra, il continuo sostenersi a vicenda, al punto che Banchieri, nel timore di inceppare il meccanismo, ha provveduto a una sola sostituzione. Ha detto il tecnico piemontese che la Vis è sempre stata squadra, anche nelle precedenti sconfitte. Vero, avrebbe quasi meritato di vincere a Ferrara, di non perdere con l’Olbia. Ha dato filo da torcere anche alla Carrarese.

Qui però c’è stato il salto di qualità: nel senso della tenuta complessiva (nessuna sbavatura dietro), della capacità di indirizzare la partita secondo i piani, e soprattutto di selezionare le conclusioni. Cinque tiri in porta: due gol, un palo e altre due occasioni da rete. Tutto dentro l’area di rigore. Eliminato il superfluo, tiracci da fuori o cross nel mucchio. Al dunque, una produzione superiore a quella dei diavoli neri, che hanno concluso di più ma con meno pericolosità. Altro segno distintivo: la capacità di inserimento dei centrocampisti. Da Pozzo e Iervolino, entrambi al primo centro tra i ‘pro’, avranno ora consapevolezza dei propri mezzi.

La partita ha detto anche altro: che il centrocampo con Valdifiori è un’altra cosa (a 37 anni, ha resistito anche alle legnate degli avversari), che un trequartista di qualità (in questo caso Marcandella) è indispensabile per legare i reparti. Che il ritorno (o meglio il debutto) di Zagnoni porta solidità alla difesa. La speranza ora è di recuperare qualcuno tra Di Paola, Mamona e Karlsson in vista di Gubbio (sabato ore 20,45). Difficile. Un esame tira l’altro in questo avvio di stagione (dopo ci saranno Fermana, Ancona e Pescara). Ma sarà così fino alla fine, visto il livello generale.