La Vuelle ci prova con ’Chara’ Tenere il greco sarebbe un sogno

Società e giocatore si sono parlati prima della partenza, ci sono dei margini per sperare in un possibile ritorno

L’unico problema, con quel cognome interminabile, è stato decidere come chiamarlo. Dopo di che fra Charalampopoulos e la tifoseria è scoppiato un feeling profondo e adesso la piazza sogna di rivederlo in maglia Vuelle nella prossima stagione. Un combattente vero, che però non è solo un gladiatore con la sciabola fra le mani, anzi; Chara ha dimostrato di saper giocare anche di fioretto, con quel tiro in allontanamento davvero bello da vedere ed un’abilità in post che può mettere in difficoltà qualsiasi avversario. A Venezia si saranno mangiati le mani, avendogli concesso appena sei giornate lo scorso anno per dimostrare il suo valore prima di ‘sbolognarlo’ alla Fortitudo in cui era stato comunque il migliore nonostante il risultato del campo.

Versatile, atletico, allenabile, generoso, ha messo in mostra tutte le sue qualità per conquistare il pubblico e lo staff, giocando anche sul dolore quando il problema al piede lo aveva messo in difficoltà prima delle Final Eight. Un problema poi risolto brillantemente dallo staff medico biancorosso, tanto che in estate Vasilis non dovrebbe più operarsi come inizialmente si era ipotizzato. Chiude la stagione con 9,4 punti di media e ottime percentuali al tiro: il 51,6% da due, un ottimo 48,9% da tre ed il 79,2% dalla lunetta. Aggiunge 4,7 rimbalzi e 1,5 assist. Il suo ’high’ nella sfortunata serata con Scafati dove segnò 33 punti conquistando pure 12 rimbalzi. Altra grande prestazione nei quarti di finale della Coppa Italia contro Varese, dove fu il grimaldello per far saltare la difesa della Openjobmetis.

I dirigenti della Vuelle hanno cominciato a parlarci molto prima che terminasse la stagione per sondare le sue intenzioni e il greco non ha nascosto di essersi trovato benissimo a Pesaro, sia all’interno del club che della città, non escludendo a priori il ritorno, ma è naturale che dopo un’annata del genere, che ha segnato il suo grande rilancio, voglia guardarsi attorno prima di decidere. L’ostacolo più grosso per la Carpegna Prosciutto non è solo la potenza economica che possono mettere sul piatto altre società, ma anche l’eventuale partecipazione ad una coppa europea importante, che può ingolosire il giocatore al pari dell’ingaggio, a patto di essere considerato una pedina importante, insomma di godere di un certo minutaggio. Altrimenti tornare a Pesaro con un buon coach e budget per essere competitivi lo interessa. Questo almeno è quello che lasciato intendere prima di partire.

Intanto il valzer delle panchine ha cominciato i primi giri di danza: la risoluzione del contratto in anticipo fra Brindisi e Frank Vitucci annunciata ieri è il primo passo per il suo ritorno a Treviso. Intanto Reggio Emilia ci prova con De Raffaele, mentre Trento sonda Banchi. Alla ricerca di un coach c’è anche Napoli. Pesaro, come noto, lascerà tutta la settimana a Repesa per riflettere sperando di avere comunicazioni più precise sul budget da dargli nel week-end, così che il coach possa avere gli elementi per decidere se rimanere alla guida della Vuelle.

Elisabetta Ferri