Valentino Rossi tra gli autori del vocabolario Zingarelli: “La velocità? Una libidine”

Del campione di Tavullia una delle voci del dizionario 2016. Ecco cos'ha scritto Effetto Rossi su Misano: tribune triplicate per il Dottore

Valentino Rossi (Foto Afp)

Valentino Rossi (Foto Afp)

Pesaro, 9 settembre 2015 - Valentino Rossi non smette di stupire. A 36 anni continua a vincere e punta al suo decimo mondiale. Ormai, dire che il Dottore è sinonimo di velocità non è più una frase fatta. Anche perché il campione di Tavullia è diventato protagonista pure del vocabolario. Nello Zingarelli 2016, infatti, il centauro ha dato il suo contributo per una “definizione d’autore” proprio per la voce “velocità”.

E’, dunque, una di quelle personalità del mondo della cultura, del costume, dell’attualità e dello sport che hanno scritto delle riflessioni su parole che hanno a che fare con la loro professione e la loro esperienza. Il risultato: oltre 100 definizioni d’autore, nei fatti, piccole narrazioni o ricordi personali, punti di vista originali sul significato di una parola, inseriti nella scheda lessicografica della voce di riferimento nel vocabolario.

E questo anno tra le nuove che arricchiscono il vocabolario c’e’ quella di Valentino. Chi meglio di lui poteva spiegare il concetto di “velocita’”? Ecco la sua “definizione” presente nel vocabolario della lingua italiana Zingarelli 2016: “Velocità. Comporta movimento. Del riflesso, del pensiero, dell’attenzione, del gesto. Genera vantaggi, libidini, un pizzico di rischio, un piacere esclusivo. Il piacere di guadagnare qualcosa per raggiungere qualcosa. Un traguardo, un compimento. Velocità come eliminazione dei tempi morti, del tempo perduto, della noia, talvolta. Velocità come sistema di vivere, di vincere, di stare al mondo, essendo il mondo in piena accelerazione. E’ una aspirazione e, spesso, una scelta, oppure una attitudine che amplifica sensazioni, reazioni, gusto. La velocità costringe a una cura adatta, a una capacità specifica, altrimenti comporta un errore, una caduta, un rimpianto. Ci vuole testa e fisico, per la velocità. Quella padronanza che permette di apprezzare la lentezza, quando essere veloci non serve affatto”.