Ora la Vuelle vuole concretizzare in casa

I blitz in trasferta hanno bisogno di continuità fra le mura amiche. Sassari tiene gli avversari a 78 punti, l’attacco dovrà superarsi

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Forse non bastano sempre i numeri per spiegare dove si può decidere un duello, ma di sicuro per le avversarie della Carpegna Prosciutto in questo primo scorcio di campionato un fatto è certo: deve funzionare la difesa per poterla fermare. Perché i 90.1 punti di media che segna Pesaro la indicano come il miglior attacco della serie A, mentre Sassari, nona nella graduatoria delle squadre più prolifiche, ne segna una decina di media in meno (79,7). Invece i punti subìti mediamente dal Banco di Sardegna sono 78 (6ª miglior difesa del campionato) per cui questa è la sfida per la squadra di Bucchi, limitare il potenziale dei biancorossi, come è riuscita ad esempio a fare Milano, che ha consentito una ventina di punti in meno a Moretti e compagni, soffocando la Vuelle con la sua maggior stazza e fisicità.

Chiaramente il pacchetto lunghi della Dinamo non è paragonabile a quello dell’Armani, soprattutto ora che un ba-bau delle stoppate come Onuaku ha cambiato aria, ma Deshawn Stephens è abbastanza fisicato per giocarsela contro i pivot di Repesa. C’è poi l’esplosività di Diop in panchina, ma l’esperienza del 22enne di origini senegalesi e passaporto italiano, non sono ancora garanzia di continuità. Più pericoloso Bendzius, un 2.07 che sa giocare con la naturalezza di un esterno, come tutti i lituani di classe.

In ogni caso, dopo il riscatto di Brindisi, ci s’aspetta una conferma dal reparto lunghi della Vuelle, magari con un Mazzola ancora più protagonista accanto a Kravic e Totè. Molto potrà fare anche Cheatham, che magari non sempre morde l’avversario diretto, ma a rimbalzo ha sempre fatto la sua parte. E a proposito di rimbalzi, i sardi sono meglio piazzati nella speciale graduatoria - 6° posto contro il 13° della Carpegna Prosciutto - ma la differenza è minima: 36 di media per Sassari, 34,6 per Pesaro.

Fra gli stranieri del Banco è ancora fuori Dowe, che si è infortunato dopo due partite, sostituito dallo sloveno Nikolic; dunque pur avendo confermato diverse pedine dalla scorsa stagione, lo scacchiere di Bucchi ha ancora bisogno di migliorare l’amalgama. Uno dei volti nuovi da tener d’occhio è sicuramente Jamal Jones, che per la sua versatilità può ricoprire sia il ruolo di ala piccola che quello di ala forte, grazie alle sue doti balistiche e all’atletismo di cui dispone: sta viaggiando a 12 punti e 4 rimbalzi di media, tirando da tre con con il 41,7%.

La settimana in casa Vuelle è andata via liscia, senza problemi fisici di alcun tipo. E Carlos Delfino, se non sorgeranno intoppi dell’ultimo momento, è atteso almeno al rientro in panchina: rivedere il capitano in divisa anzichè in borghese sarebbe già una bellissima sensazione sia per lui che per i tifosi anche se magari per ritrovare la forma ci vorrà ancora un po’ di tempo. Il morale è altissimo dopo la travolgente prestazione di Brindisi, ma bisognerà stare attenti a non farsi prendere dall’euforia perché adesso c’è bisogno di far valere le vittorie in trasferta con un’affermazione casalinga. Elisabetta Ferri