Per la Vuelle la sera dei saluti Daye: "Sono aperto a un ritorno"

Austin felice per la città: "Missione playoff compiuta. E battere Milano è stata una soddisfazione per tutti"

In alto i calici. La Vuelle ha celebrato il suo finale di stagione davanti a un tramonto romagnolo, ospite martedì sera de "La Lampara" di Cattolica. Il titolare del locale, Nicola Carnevali, grande appassionato di basket, ha comprato dieci biglietti in parterre per sè e i suoi amici in occasione di garatre con Milano e poi, uscito esaltato dalla vittoriosa partita, ha chiesto e ottenuto di invitare tutta la squadra a cena al termine dei playoff. In un’altra tavolata c’era anche una squadra Under 13 locale che ne ha approfittato per scattare selfie coi giocatori e farsi autografare tute e palloni, disegnando alla fine della serata un grande cuore sulla spiaggia con la scritta "W la VL". Una bella conferma che la squadra biancorossa sa farsi largo e conquistare la gente anche fuori dai confini cittadini. Uno dei più inseguiti dai ragazzini è stato Austin Daye che prima di rientrare negli Stati Uniti farà una puntatina a Venezia per andare a giocare a golf con l’ ex compagno e grande amico Mitchell Watt.

"Missione playoff compiuta e di questo sono felice, anche se nel complesso avremmo potuto fare un po’ meglio - dice Austin -. Però abbiamo centrato il traguardo che ci eravamo prefissati, riuscendo anche a battere Milano in garatre, regalando così una grande soddisfazione al nostro pubblico, fra l’altro giocando molto bene. Mi sarebbe piaciuto riuscire a competere maggiormente in garaquattro, ma questo finale di stagione può essere un punto di partenza per il futuro della Vuelle".

Sul suo inserimento in squadra spiega che "ci è servito un po’ di tempo per integrarci a vicenda dopo il mio arrivo dal punto di vista tecnico e fare degli aggiustamenti rispetto al mio stile di gioco, ma i compagni hanno creduto in me e ho sentito la fiducia di tutti dal primo istante. Ho cercato di aiutare la squadra ed era ciò che mi interessava di più tornando qui". Un ritorno che Daye descrive così: "Questa seconda esperienza a Pesaro è stata particolarmente emozionante perché stavolta anzichè lottare per la salvezza si lottava per entrare nei playoff; ciò che non è cambiato è la passione della gente per la pallacanestro, che in questa città si respira per strada. Dove giocherò il prossimo anno? Prima di partire ho parlato con Ario Costa e Stefano Cioppi, sono aperto a tutte le possibilità, vedremo".

Alla serata dei saluti gli unici assenti erano Abdur-Rahkman e Gudmundsson che avevano già raggiunto le proprie famiglie in patria; c’erano invece coach Repesa con i suoi assistenti, lo staff medico, tutti i dirigenti ed anche un gruppetto di consorziati. Ieri, fra l’altro, era in programma un incontro fra Repesa e Costa per provare a capire se si può continuare il percorso insieme nei prossimi due anni previsti dal contratto. A tavola il coach ha ripetuto anche al presidente di Aspes Luca Pieri le sue perplessità sugli impianti nei quali la squadra si allena e si è provato a trovare un punto in comune. Quanto al budget, a fine mese la famiglia Beretta scioglierà il nodo, quantificando il suo contributo. Un’estate che potrebbe porre meno interrogativi, se al capitolo italiani si deciderà di confermare tutto il blocco. Però mentre i biennali di Tambone, Visconti e Mazzola sono garantiti, i contratti di Moretti e Totè prevedono un’opzione di uscita per cui andrà chiarito coi due giocatori la loro volontà di proseguire il cammino in maglia biancorossa.

Elisabetta Ferri