Pesaro-Varese, tradizione in campo Una sfida che torna a "contare"

I due club respirano di nuovo l’aria dell’alta classifica: oggi alle 17.30 si scontrano i migliori attacchi

L’adrenalina è nell’aria. Da parecchio tempo Pesaro contro Varese (palla a due alle 17,30) non era più una partita così significativa. Senza stare a scomodare la finale scudetto del ’90 per molti anni le due società hanno sgomitato per rimanere vive, o perlomeno non occupavano più posti importanti nella graduatoria della serie A, in particolare la Vuelle viene da un decennio in cui ha resistito con le unghie e con i denti. La svolta con Repesa, due anni fa, ed è ancora col ’komandante’ in panca che la Carpegna Prosciutto cerca un’altra Final Eight come primo, possibile, obiettivo della stagione. Un match che promette anche spettacolo mettendo di fronte gli attacchi più produttivi del campionato: Varese viaggia a 91,9 mentre Pesaro a 87,4. Chi sarà più bravo a neutralizzare le armi altrui porterà a casa due punti cruciali.

"Abbiamo preparato una partita molto impegnativa contro una squadra che utilizza il numero più alto di possessi di tutto il campionato grazie ai suoi ritmi altissimi, quindi servirà una grande concentrazione - avverte il vice dei biancorossi, Bruno Savignani -. Loro sono molto pericolosi, giocano con quattro esterni usando Jaron Johnson da ’finto’ n.4 perché ha le caratteristiche di una guardia, riesce a mettere la palla per terra e ad attaccare, sia dal palleggio che dal tiro. Quindi bisognerà fare attenzione perché a volte potremmo trovarci con accoppiamenti non giusti ma dovremo essere pronti anche a questo. Sarà importantissimo dunque comunicare fra noi in difesa".

E in attacco? "Non dobbiamo snaturarci, perché anche noi abbiamo bisogno di correre per esprimerci al meglio. Sarà una bella sfida fra le due squadre che segnano di più in serie A, perciò dobbiamo essere consapevoli del valore dell’avversario ma anche della nostra forza e saper essere incisivi nei momenti giusti, approfittando del fatto di giocare in casa: bisogna far entrare subito in partita anche il pubblico, il loro calore e la loro spinta sono importanti per ottenere questa vittoria".

Sull’altro fronte, parla Matteo Librizzi, play classe 2002, che l’anno scorso partiva addirittura in quintetto con l’allenatore olandese Roijakkers mentre quest’anno non arriva a 5’ di media, ma senza Reyes ci saranno più occasioni per gli altri esterni di coach Brase: "Veniamo dalla sfida casalinga persa contro la Virtus Bologna, un’eccellenza del nostro campionato: nonostante ciò sono felice di come abbiamo affrontato questa importante partita e di come siamo riusciti a lottare nonostante l’assenza di Justin Reyes, giocatore per noi fondamentale. Dobbiamo prendere i tanti spunti positivi emersi da questa gara, sia in attacco che in difesa, e trasferirli nei prossimi match a partire da quello di Pesaro, squadra solida e forte, che quest’anno ha già dimostrato il suo valore anche con vittorie contro formazioni importanti. Inoltre, non sarà facile giocare in casa loro. Sarà un match intenso e complicato sin dall’inizio che potremo portare a casa solo giocando il nostro basket, con ritmo ed intensità". Atteso il pubblico delle grandi occasioni: è vero che le avversarie che attirano di più restano sempre Milano e Bologna, ma quella di oggi è davvero una partita da non mancare.

Elisabetta Ferri